Per il Comune di Rimini, 50esimo secondo la classifica del Sole su 108 comuni capoluoghi - dati riferiti al quinquennio 2008-2012 - si tratta di un buon piazzamento, di una media res che indica una capacità sopra la media italiana di non mandare in sofferenza le casse comunali pur facendo i conti con una inevitabile flessibilità. A tal proposito colgo loccasione per citare un altro studio di unassociazione specializzata (Openpolis), ripreso non molto tempo fa anche dalla stampa nazionale, che metteva in fila i Comuni che meglio riescono a fare fronte autonomamente (non solo attraverso le entrate per i servizi comunali, ma anche grazie ai ricavi dallo sfruttamento del patrimonio, dalle aziende partecipate, etc.) alle proprie necessità senza ricorrere ai trasferimenti dello Stato, della Regione e altri enti pubblici. Secondo questa classifica Rimini si piazza allundicesimo posto nel 2012 per autonomia finanziaria su 110 comuni capoluogo, con una percentuale del 93,44%, in crescita dal 2010 quando si assestava sul 63,10%. Un percorso dunque di indipendenza che il Comune ha avviato in attesa che si arrivi davvero ad un reale federalismo fiscale.
Secondo la classifica pubblicata dal Sole 24 Ore sulla capacità di riscossione dei Comuni capoluoghi cioè la capacità del Comune di incassare le entrate previste a inizio anno - Rimini si attesta in una posizione mediana perfetta, con un tasso di riscossione di tariffe e tributi 71,1% (su un accertamento procapite di 674 euro), sopra la media nazionale che si ferma al 66,5% (rispetto ad una previsione procapite di 882 euro).
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