Le crude cifre confermano lassunto:140 Paesi rappresentati, 60 mila visitatori professionali, 2.800 aziende, mille buyer da tutto il mondo, 300 travel blogger. Il momento per il settore è fondamentale e allo stesso tempo delicato: per la prima volta, lItalia si è dotata prima di un decreto e quindi di una legge (la 106) che configura industrialmente turismo e cultura, e di questo va dato atto e ringraziato il Ministro Dario Franceschini. Ora bisogna fare subito e soprattutto fare bene i decreti attuativi, perché da questi dipendono le sorti del turismo italiano di qui ai prossimi 10 anni. Il tema è proprio questo: dare gambe e forza alla legge 106, incrociandone le potenzialità con lindividuazione degli strumenti finanziari e economici che, prima di ogni cosa, dovranno servire a innovare i contesti urbani. In buona sostanza, è necessario irrobustire la legge 106 con liniezione dei fondi europei 2014/2020 con lobiettivo di realizzare progetti di rigenerazione urbana. Rimini, a titolo esemplificativo, su una prospettiva del genere si giocherebbe il jolly del nuovo lungomare, da attuale corsia spartitraffico a più grande palestra a cielo aperto dEuropa. Con una avvertenza, però: gli strumenti attuativi della legge 106, nellimpatto e nellintreccio con altri provvedimenti governativi, dovranno essere calibrati in modo da- ed è un paradosso ma fino a un certo punto- non penalizzare il core business turistico e far correre il rischio di perdere imprese. Penso allo Sblocca Italia con le ipotesi in corso di permettere i cambi di destinazione duso delle strutture ricettive in edilizia residenziale: limpatto con gli obiettivi dellindustria turistica italiana sarebbero incalcolabili e tutti negativi. Se la linea tracciata è quella di una visione industriale, integrata, moderna della promozione allestero del nostro patrimonio storico, artistico, naturale, ambientale su quella bisogna insistere. Al Ministro Franceschini ho segnalato questa mattina come, in una sala di RiminiFiera, si svolgesse la presentazione di un nuovo prodotto turistico che, nel nome di Piero della Francesca e delle sue opere, mette insieme quattro regioni e sei città, grande bellezza nazionale allassalto del mondo. Ecco, così come Piero della Francesca ha rotto con la prospettiva tutti i paradigmi della pittura precedente, così il turismo può oggi rompere i paradigmi precedenti di unindustria italiana ancora avvinghiata a modelli di 60 anni fa. Non sprechiamo questa occasione.
Con il TTG aperto questoggi, Rimini diventa il luogo di produzione e di innovazione del pensiero turistico più importante nel Paese.
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