Presentate le iniziative per il decimo anniversario della Beatificazione di Alberto Marvelli

Un anno con Alberto. A 10 anni dalla Beatificazione di Alberto Marvelli
Data di pubblicazione

Il giovane Alberto Marvelli (1918-1946), ingegnere e assessore di Rimini scomparso a soli 28 anni, è una delle figure più luminose del dopoguerra riminese e del cattolicesimo italiano. Il 5 settembre 2004 Giovanni Paolo II lo proclama beato, evento di grande prestigio per la Chiesa e per il territorio riminese, indicandolo ai giovani quale modello di impegno laicale.

     In occasione del X Anniversario di tale evento, la Diocesi di Rimini, rappresentata dal Centro documentazione “A. Marvelli”, intende dedicare un intero anno (5 ottobre 2014 – 5 ottobre 2015) alla riscoperta della sua figura, trasformando la commemorazione in occasione di evangelizzazione e di educazione umana e civile, rivolta soprattutto alle giovani generazioni, che non conoscono la testimonianza di vita del giovane ingegnere.

     Educatore e insegnante della gioventù riminese, Alberto si laurea a Bologna in ingegneria e lavora alla Fiat di Torino; nella drammatica vicenda bellica, che travolge la nostra Città, si distingue per la sua solidarietà eroica nei confronti della cittadinanza, per il suo impegno civile come Assessore alla ricostruzione e come Presidente dei laureati cattolici. Candidato alle elezioni del 1946 perde la vita in un incidente, mentre si reca a fare l’ultimo comizio (v. Biografia in calce).

     La città riminese lo ha onorato con la dedicazione di una piazza (già P.zza Tripoli), una lapide in Municipio e una sala nella sede della Provincia; a lui è intitolato un Istituto Comprensivo statale, una Università ecclesiastica; associazioni, oratori e gruppi giovanili a Rimini, in Italia e nel mondo, portano oggi il suo nome.

     Uomo di profonda interiorità e di instancabile vitalità, insegna che è possibile vivere con la «passione delle altezze» anche nel buio della sofferenza e della crisi economica, etica e politica. Una testimonianza di vita e di cittadinanza con cui i riminesi non possono oggi non misurarsi.

     L’evento vede il Patrocinio del Pontificio Consiglio dei Laici, dell’Azione Cattolica Italina, Salesiani d’Italia, del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, dell’Alma Mater Studiorum di Bologna, dei Comune di Ferrara e di Rovigo in cui Alberto è nato e vissuto, della Regione Emilia Romagna, della Provincia e del Comune di Rimini, oltre che di numerosi Comuni della Provincia di Rimini.

     L’Anno Marvelliano prevede numerosi eventi ed iniziative di tipo culturale, educativo, religioso, sociale e civile (v. programma allegato).

Alberto Marvelli (1918-1946)

Breve biografia

 

      Alberto Marvelli nasce a Ferrara nel 1918, secondo di otto fratelli, e tra le due Guerre si trasferisce a Rimini dove inizia la sua formazione umana e spirituale al Liceo classico G. Cesare e nell’oratorio Salesiano di S.M. Ausiliatrice al mare.

      Appassionato di ogni genere di sport (basket, calcio, sci, ciclismo, nuoto, tennis, alpinismo), la sua corsa subisce a un tratto una sosta forzata: la morte del padre. A 15 anni decide di intraprendere ben altra corsa: l’ascesa alla santità, cioè amare con il cuore di Dio.

      Il periodo universitario (Facoltà di Ingegneria meccanica) è segnato da una grande fecondità intellettuale e spirituale, che non lo distoglie però dal dedicarsi alla sua famiglia e ai suoi ragazzi dell’oratorio salesiano e di Azione Cattolica.

      Terminati gli studi, frequenta il corso per ufficiali a Trieste e nel 1941 è ingegnere alla Fiat, ma a causa della guerra, è costretto a ripartire per le armi: destinazione Treviso. In questo periodo approfondisce la sua amicizia con Marilena, una ragazza milanese, per la quale nutre profondo affetto e che vorrebbe sposare.

      Tornato a Rimini, città martoriata dai bombardamenti, Alberto è figura esemplare di fede e di solidarietà nel portare soccorso materiale e spirituale agli sfollati. Nominato assessore ai Lavori pubblici, capo sezione del Genio civile e presidente dei Laureati cattolici, il giovane ingegnere riesce a coniugare vangelo e cultura, carità e politica, azione e contemplazione. Nel 1945 aderisce alla Società Operaia, un cenacolo di laici che consacrano la propria vita per la santificazione nel mondo.

      Candidato alle amministrative nelle file della Democrazia Cristiana, alla vigilia delle elezioni del 6 ottobre 1946, viene investito da un camion militare e muore tra le braccia della madre dopo due ore di agonia. «Il corteo funebre si snodava per circa tre chilometri; al passaggio della bara si abbassavano le saracinesche dei negozi; le campane delle chiese suonavano; la gente ai lati della strada si inginocchiava e piangeva»: quel giorno la città di Rimini si accorse di aver avuto tra i suoi figli migliori un giovane santo.

Scritti

Diario e lettere, (a cura) F. Lanfranchi, S. Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 1998

La mia vita non sia che un atto d’amore. Scritti inediti, (a cura) E. Casadei, Messaggero, Padova 2005

 

Biografie

Codi, M., Corsa a cronometro. Un ingegnere al servizio di Dio, Progetto editoriale mariano, Vigodarzere (PD) 1998

Lanfranchi, F., Alberto Marvelli. Ingegnere manovale della carità, S. Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 20043

L’Arco, A., Alberto Marvelli costruttore della città di Dio, LDC, Asti 1979

Masini, M., Alberto Marvelli: una vita di corsa al servizio degli altri, Guaraldi, Rimini 1996

Massani, M., Alberto Marvelli, operaio di Cristo, Ed. Salani, Firenze 1949; Off. Tip. Vicentina G. S., Vicenza 1968.


MOSTRA

“Vivere salendo: un incontro con Alberto Marvelli” (Palazzo dell’Arengo, 7-31 ottobre 2014)

A dieci anni dalla beatificazione dell’ing. Marvelli (4 ottobre 2004) la Diocesi e il Comune di Rimini sono lieti di proporre alla città la Mostra realizzata in occasione della Beatificazione, presso la 35° edizione del “Meeting per l’Amicizia fra i popoli” (2004).

Curata postulatore della causa di beatificazione, mons. Fausto Lanfranchi e da Bruno Biotti, essa si articola in 5 sezioni : le radici familiari, l’infanzia e l’adolescenza, l’appartenenza ecclesiale, l’impegno nel mondo e la tragedia della guerra, l’impegno politico.

I 40 pannelli ripercorrono quindi la sua vita e, in parallelo, attraverso le pagine di diario e lettere, è documentata l’approfondirsi della sua esperienza di fede.

Le immagini mostrano, oltre al suo volto e a quello dei suoi familiari ed amici, il volto della Rimini degli anni ’30 e della guerra, teatro della sua operosa carità.

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:02