Sono il gallo romagnolo e il pavone che sul muro fino a ieri anonimo del bacino del ponte di Tiberio si affrontano, artigli sfoderati, becco contro becco, in una sorta di confronto scontro denso dambiguità. Due protagonisti non scelti a caso, ma parte della storia del luogo e della città. Il gallo, tra gli elementi decorativi più diffusi inseriti nella caveja considerata il simbolo della Romagna per eccellenza, o il pavone, raffigurazione delluccello che apre la propria ruota sulla fontana della Pigna nellAmarcord felliniano ma anche ricordo di quello che proprio qui, su questi muretti, per alcuni anni ha vissuto realmente. Una sorta dincontro/scontro tra tradizione e modernità, cui Ericailcane ha voluto dare il tratto e il cromatismo che lo hanno reso celebre in tutto il mondo.
Dai forti tratti e colori propri della tradizione dei murales sudamericana, invece, lopera della writer Bastardilla, in via Ducale a fianco del palazzo che ospita gli uffici comunali.
Due nuovi innesti artistici di cui siamo fieri ha detto lassessore alla Cultura e Identità dei luoghi Massimo Pulini . Opere en plein air di altissima qualità che rientrano nel programma più ampio di immissione di elementi artistici nellarredo urbano della città. Siamo costantemente impegnati su questo fronte perché profondamente convinti che la bellezza e la restituzione dei luoghi a una loro dignità estetica siano parti integranti nel processo di identità e di coesione sociale di una comunità .