La vittima, come accertato e come riportato correttamente questoggi dalla stampa locale, era ospitata da alcuni famigliari, si era appena recata a fare la spesa in un negozio della zona ed è purtroppo deceduta per cause naturali dovute ad un arresto cardiaco. Una tragedia però presa a pretesto, in maniera avventata e senza procedere alle doverose verifiche che dovrebbero sempre attuarsi davanti a casi così delicati, per imbastire un attacco politico maldestro nei confronti dell'amministrazione comunale di Rimini circa i servizi relativi alle persone senza fissa dimora.
Categoria questa nella quale il consigliere Mauro ha evidentemente fatto rientrare la vittima, sbagliando clamorosamente, per attaccare gli amministratori comunali. Il tentativo sconclusionato e fuori bersaglio di buttarla in polemica si è rivelato subito per quello che era: gratuito, pretestuoso, persino offensivo.
Ma non voglio neanche entrare nellambito della strumentalizzazione politica. Mi preme invece una considerazione di carattere più generale, che riguarda il buon senso e la sobrietà dei toni con cui si dovrebbero affrontare tragedie personali come quelle di ieri. Il rispetto per la dignità delle persone viene infatti prima di ogni altra cosa. Se, politicamente è non solo possibile, ma comprensibile e necessario, avere idee diverse e discuterne attraverso una dialettica anche vivace nelle sedi deputate, dovrebbe sempre sussistere un limite di carattere etico. Penso onestamente che ieri questo limite si sia superato. Questo è il punto, e questo è ciò che più mi lascia perplessa. Rifiuto questi metodi di fare politica.
Trovo del tutto fuori luogo i commenti del consigliere comunale Gennaro Mauro in relazione al decesso avvenuto nel primo pomeriggio di ieri in Viale Vespucci.
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