Venerdì 23 ultimo incontro di Mente locale con Enzo Lippolis

L’invenzione del ponte di pietra: forme e funzioni tra Ellenismo e mondo romano
Data di pubblicazione

MENTE LOCALE

Dalla Rimini di Augusto.

IL LINGUAGGIO DEI PONTI

fra architettura / storia / metafora / passaggio

Corso di aggiornamento rivolto agli insegnanti e aperto alla cittadinanza

 

venerdì 23 gennaio 2015 ore 17

Museo della Città

L’invenzione del ponte di pietra:

forme e funzioni tra Ellenismo e mondo romano

Enzo Lippolis

  

Giunge a conclusione, con il quarto e ultimo appuntamento, MENTE LOCALE, il ciclo di incontri intitolato Dalla Rimini di Augusto. Il linguaggio dei ponti: venerdì 23 gennaio alle ore 17 presso la Sala del Giudizio del Museo della Città, Enzo Lippolis (Università la Sapienza, Roma) tratterà il tema L’invenzione del ponte di pietra: forme e funzioni tra Ellenismo e mondo romano.

Nell’immaginario attuale il ponte è semplicemente un mezzo, una struttura viaria, un’inserzione nel paesaggio. Nelle culture che ci hanno preceduto, invece, ha un significato molto più complesso, che comprende valori sacri e istituzionali, è un simbolo, una concessione strappata allo spazio naturale, una conquista culturale.

Il percorso proposto riprende brevemente le fasi di sviluppo principali e i significati del ponte costruito; dei primi esempi in legno conservano ampie notizie le fonti letterarie; ponti a volte rimovibili e stagionali, fatti di pali, oppure di barche accostate, erano l’espressione di una conoscenza tecnologica spesso gestita da figure sacerdotali.

I primi ponti in pietra sembrano la monumentalizzazione di attraversamenti sacri su paludi, piccoli specchi d’acqua o fiumi. La loro costruzione è decisa e gestita dalle autorità religiose: è il caso di un famoso ponte in pietra che permetteva il passaggio di una processione rituale di Demetra da Atene a Eleusi. Il ponte sacro è il simbolo della ritualità e del passaggio tra due spazi diversi, quello profano e quello consacrato. Il ponte-propileo di Samotracia costituisce l’esempio forse più rilevante di questa complessa funzione.

Dopo gli esordi, lo sviluppo dell’ingegneria ellenistica trasmette al mondo romano una pluralità di forme e di soluzioni. Tra la tarda repubblica e l’età augustea anche in Italia si diffondono ponti di tipologia e monumentalità diverse, strumenti di attraversamento e di comunicazione, ma anche strutture celebrative, di propaganda politica e di servizio per gli acquedotti. Resta sempre evidente, comunque, la percezione del ponte come simbolo, attraversamento e passaggio, tra realtà diverse, nel viaggio come nella vita.

Enzo Lippolis, già funzionario Archeologo del Ministero per i Beni Culturali (1986-2000) e Direttore del Museo Nazionale Archeologico di Taranto (1989-1995) e del Museo Nazionale Etrusco di Marzabotto (1995-2000), dal 2001 è professore ordinario di Archeologia Classica presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università “La Sapienza” di Roma.

Nel 2005 gli è stato attribuito il premio Nazionale dell’Accademia dei Lincei.

Responsabile di numerosi scavi, in Italia e in Grecia, e curatore di importanti mostre archeologiche (tra le quali  “Aemilia”, Bologna 2000), Enzo Lippolis è autore di oltre duecento pubblicazioni scientifiche nonchè fondatore di riviste specialistiche (“Taras”, “Archeologia dell’Emilia Romagna”, “Thiasos”) e membro del comitato scientifico di altre (“Apollo”, “Archeologia Classica”, “Workshop di Archeologia”, “Siris”, “Archaeologischer Anzeiger”, “Bollettino d’Arte”).

Il percorso professionale ha compreso un’attività di ricerca connessa principalmente alla costruzione di una conoscenza storica impostata sull’esame del territorio e della sua stratificazione culturale e sociale, con una attenzione metodologica particolare per l’analisi dei sistemi contestuali.

L’iniziativa è promossa dai Musei Comunali di Rimini che rientrano nell’elenco degli Enti accreditati alla formazione riconosciuti dal Ministero dell’Istruzione.

L’ingresso è libero.

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:01