E stata Monica Paliaga, a nome di tutte le associazioni degli esuli, ad aprire gli interventi che hanno preceduto la deposizione vera e propria a cui, oltre al Sindaco di Rimini Andrea Gnassi, hanno partecipato il Prefetto Palomba, le autorità civili e militari, i rappresentanti delle associazione degli esuli e, in rappresentanza di tutti gli studenti riminesi, i ragazzi della VC del Marco Polo, accompagnati dalla prof.ssa Benedetta Magnani, che hanno dato lettura di alcuni brani tratti dai testi di autori istriano - dalmati - giuliani, frutto del lavoro di ricerca e approfondimento su cui si sono impegnati negli ultimi tre anni. Presente anche il sindaco di Santarcangelo Alice Parma che con la sua presenza ha voluto manifestare ladesione della propria comunità ai valori del momento celebrativo.
Dopo Monica Paliaga, il Sindaco Gnassi che ha ricordato i primi passi del percorso che ha portato il Comune di Rimini, le associazioni degli esuli e lIstituto storico della Resistenza e dellItalia contemporanea a pensare e poi realizzare la Biblioteca di pietra. Una biblioteca dovuta allestro di un artista riminese nato a Fiume come Vittorio DAugusta che, composta da trenta opere letterarie il cui titolo e autore è ora inciso su targhe in ottone posizionate sui grandi blocchi di pietra del nuovo molo proprio in pietra dIstria, è aperta da un leggio musicale che si protende verso il mare, per sottolineare con la semplicità e la leggerezza il rispetto dei luoghi.
Un gesto non banale o dovuto ha detto il Sindaco Andrea Gnassi - ma solo necessario per sconfiggere, attraverso i libri e la cultura, il buio di quei terribili momenti, non dimenticando il passato per guardare, con uno sguardo aperto verso laltra sponda dellAdriatico, il futuro.