La proiezione: martedì 10 marzo, ore 21, ingresso libero
Con la proiezione di Fellini-Satyricon di Federico Fellini, martedì 10 marzo, prosegue Paesaggi di confine, l'incursione in campo cinematografico di Lingue di confine, il progetto che si interroga e interroga le arti teatro, musica, letteratura, poesia e, per l'appunto, cinema - sull'uso del dialetto nel contemporaneo. Introduce Gianfranco Miro Gori
L'approfondimento: venerdì 13 marzo, ore 17, ingresso libero
Alla proiezione seguirà, venerdì 13 marzo, un approfondimento a cura di Gabriello Milantoni, storico dell'arte e filologo. L'approfondimento, dal titolo Risonanze dell'antico, assumerà la forma di una conversazione tra Milantoni e il poeta e storico del cinema Gianfranco Miro Gori.
Film di confine esso stesso, nel mettere in scena la soglia pressoché estrema di una civiltà in disfacimento, Fellini-Satyricon costeggia e chiama a raccolta la maggior parte delle arti per riunirle in un supremo capolavoro figurativo e sonoro. Ecco allora riflettersi nelle scenografie gli echi delle rivoluzionarie invenzioni teatrali che il ginevrino Adolphe Appia prese a esprimere fin dalla fine dellOttocento; o la formalizzazione in lessico moderno degli antichi colombari funebri di Vigna Codini a Roma; oppure ancora la solennità dei tramonti carichi di rosso sangue introvabili con tale dichiarata veemenza nella pittura europea, ma dispiegati invece nelle vedute ottocentesche dellamericano Frederic Edwin Church; ma anche troviamo taluni richiami alla più sensibile arte visiva del Novecento, da Gastone Novelli a Cy Twombly. E, a sostegno di tutto, una travolgente partitura sonora che lambisce e intesse vaghe linee melodiche, musica elettronica o concreta, voci recitanti in innumerevoli idiomi, tanto volutamente peregrini da risultar spesso incomprensibili e perciò stesso allusivi a mondi remoti e sconosciuti, in un generale e protratto spaesamento (Gabriello Milantoni)
Il programma completo della rassegna