In buona sostanza, gli Enti pubblici devono provvedere a un processo di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie da essi direttamente e indirettamente possedute, finalizzato alla riduzione del loro numero entro il 31 dicembre dellanno in corso, tenendo conto dei criteri scremanti inerenti partecipate non indispensabili, doppioni e improduttive, aggregazione di società di servizio pubblico locale e riduzione dei costi di funzionamento.
Con il Piano operativo sottoscritto dal sindaco si dà conto delle azioni che il Comune di Rimini che intende porre in essere per conseguire, entro la fine del 2015, gli scopi della norma, con indicazione dei relativi tempi, modalità e dei risparmi che lente prevede di realizzare con esse;
Le dismissioni (intese in senso ampio, ovvero cessione - parziale o totale - della partecipazione, fusione/scissione/liquidazione della società) previste dal Piano, che essendo dindirizzo, saranno poi espressamente approvate dal Consiglio Comunale, competente in materia, con atti deliberativi esecutivi nei prossimi mesi.
Va detto che è opportuno evidenziare come la ricognizione contenuta nel piano è la terza effettuata dallente negli ultimi 5 anni. Nel 2010 sono state liquidate due società e ceduta integralmente la (esigua) partecipazione detenuta in una terza, e nel 2013 quando lente ha qualificato le attività svolte da tutte le proprie società partecipate. Grazie a questa attività di qualificazione, mirata principalmente a intervenire su razionalizzazioni e costi dei consigli di amministrazione e degli organi di governance, lamministrazione comunale ha prodotto in tre anni un risparmio di 450 mila euro.
Il Comune di Rimini - dichiara lassessore alle Partecipate, Gian Luca Brasini - ha già da tempo avviato un processo di razionalizzazione ed efficientamento delle proprie società. Va sottolineato come lazione di riduzione dei costi delle partecipate, 450 mila euro, stia sì nella razionalizzazione e nel risparmio conseguiti grazie alla riduzione degli amministratori, revisori eccetera; ma soprattutto ritengo più rilevanti i risultati conseguiti attraverso il conseguimento di importanti economie di scala, lavvio di processi di privatizzazione e di decremento dei costi di struttura. E questa la chiave vera per il futuro degli Enti locali, passare cioè da una logica di mera spending review a unanalisi vera sulle prospettive, sulle ottimizzazione e sulle potenzialità delle società che gestiscono servizi primari.