Davanti ad una platea di 448 operatori e tecnici accreditati, il Sindaco di Rimini Andrea Gnassi ha aperto il seminario formativo organizzato dal Piano Strategico e dallAmministrazione Comunale assieme agli Ordini professionali e dedicato allavvio delliter progettuale per la riqualificazione del lungomare e del waterfront di Rimini.
Di seguito labstract dellintervento del Sindaco.
Il modello turistico riminese è cambiato cinque volte nellarco di un secolo e mezzo: da centro per bagni termali, a località balneare délite, a capitale della vacanza popolare, quindi trend setter e ancora destagionalizzata. La nostra storia è stata da sempre segnata dalla capacità non solo di sintonizzarsi ai cambiamenti, ma di anticiparli, anche con azzardi pioneristici. Noi non possiamo prescindere da questa storia e non possiamo interrompere questo dinamismo.
Il turismo più di altri è un settore dinamico, capace di creare ricchezza. Nel mondo le persone in movimento sono oltre due miliardi e gli arrivi internazionali sono aumentati del 5%. LItalia purtroppo non riesce a seguire il passo. Il fatto che manchi una politica industriale del turismo non può essere un alibi per non investire nella trasformazione e innovazione di un prodotto turistico come quello balneare che è ad alta maturità e non in grado di intercettare arrivi internazionali, né di attrarre quelli che nel nostro Paese arrivano nei grandi hub culturali. Non è questione di capacità di offrire servizi, organizzazione e cultura dellospitalità, il tema è che abbiamo un prodotto turistico maturo sostanzialmente immutato da 50 anni dal punto di vista strutturale (ambiente urbano, lungomare, arenile). O diamo una svolta, intervenendo con processi robusti di trasformazione urbana, recupero e rinnovamento della qualità dell'ambiente, o siamo destinati ad essere tagliati fuori. Chi è fuori dalla sfida internazionale è fuori dalla sfida competitiva.
Il turismo è lunica industria che non esporta prodotti, ma importa consumatori. E per farlo bisogna agire su due binari che non possono essere separati: si deve quindi intervenire per migliorare lhardware delle città (cioè la riqualificazione e la rigenerazione infrastrutturale) e allo stesso tempo e con uguale determinazione, è necessario investire sul software, vale a dire sulla produzione di beni immateriali capaci di offrire emozioni e di creare un contesto unico e attrattivo. La sfida del turismo contemporaneo sta proprio qui: nella capacità della città di mettere assieme lhardware di luoghi più ricchi di qualità urbana e ambientale con il software di un palinsesto fuori dallordinario, ma allo stesso tempo quotidiano. E Rimini sta investendo sullhardware a partire dalle fondamenta, il risanamento del sistema fognario: mentre il Paese frana e da nord a sud si scarica a mare, Rimini è lunica località in Italia a impegnare 154 milioni di euro sul piano di salvaguardia della balneazione, che ci consentirà già nel 2016 di poter superare gli scarichi a mare nella zona nord. Rinnovare lhardware significa anche riqualificazione urbana, come Piazza Malatesta che dialoga col teatro, e i motori culturali (Galli, Fulgor) che offrono un rigenerato software di città darte, sulla spiaggia più grande dEuropa. E nel contesto che abbiamo creato, di una Rimini in grado di ripartire dalla propria identità strutturando operazioni potenti di hardware e software, che si trovano le ragioni per cui si deve avere il coraggio di investire nella città. Il Parco del Mare è la chiave di un futuro non più rinviabile.
Linvito che faccio alle categorie è quello di aiutarci nella sfida che abbiamo lanciato con la Regione e che passa per i fondi strutturali europei: lasse 5 riguarda la valorizzazione delle risorse artistiche, culturali e ambientali, lasse 6 è incentrato sulle città sostenibili e attrattive e lasse