La viabilità come idea di città

Scheda

Data di pubblicazione
1)     La scelta che ha fatto l'Amministrazione comunale sul tema del Ponte di Tiberio è stata chiara sin dall'inizio: non spostare di 10, 150, 200 metri gli stessi problemi (di traffico, di caos, di sicurezza, di inquinamento) odierni, pensando di sostituire un ponte con un altro ponte più nuovo. Ripetere gli errori del passato, non è la linea programmatica di questa amministrazione.

2)     Siamo tutti concordi nel visualizzare schematicamente l'attuale situazione dl Ponte di Tiberio come un enorme imbuto che riceve ogni giorno migliaia di auto e veicoli, mutilando un monumento di 2 mila anni e censurando le potenzialità di sviluppo turistico del borgo San Giuliano e dello stesso centro storico. Non è un mistero, e l'analisi dei flussi lo dimostra, che una buona parte di quel traffico utilizza il ponte in modo improprio e cioè per raggiungere luoghi della città che una migliore organizzazione della mobilità farebbe raggiungere in maniera più lineare e veloce.

3)     Pensare di sostituire quel ponte con un altro ponte spostato di qualche metro (lascio perdere l'impatto estetico della soluzione tra invaso e parco Marecchia, un esempio plastico di quella che si chiama "riminizzazione") è sbagliato perché sposta i problemi più in là, in zone peraltro a forte carico antropico e residenziale.

4)     Questa Amministrazione non ha ragionato su quei cento metri di ponte ma su tutta la riorganizzazione della mobilità cittadina, agendo sulla leva delle alternative e della fluidificazione/velocizzazione per ‘tagliare’ prima dell’imbuto i flussi di traffico che ora gravano interamente sul ponte di Tiberio. Prendendo l’idraulica come riferimento è facile comprendere come oggi, ogni giorno, si riversi un’enorme massa d’acqua (il traffico) su un vecchio tubo dal diametro contenuto (il ponte). E’ possibile pensare che la soluzione stia nel sostituire il vecchi tubo con un tubo più nuovo della stessa dimensione o appena più grande? o non è forse meglio creare una rete di ‘canali’ o ‘scoli’ che prima del tubo tolga buona parte di quella massa d’acqua?

 

Viabilità cittadina: lo stato dell’arte

L’entrata in funzione oggi dello sfondamento di via Tonale sulla Statale 16 consentirà a una parte dei flussi di traffico provenienti dalla via XXIII Settembre l’ingresso sulla Nuova Circonvallazione all’altezza dello snodo rappresentato dalla rotatoria SS16/SS9.

Con la realizzazione della strada di collegamento tra via Tonale e la statale 16, quindi, si concretizza uno degli interventi in grado, una volta entrati a regime, di contribuire alla fluidificazione della viabilità riminese. Grazie a questa opera, infatti, potranno essere decongestionati i flussi di traffico proveniente da nord che attraversano la città sia sulla via Matteotti e lungo l’asse mediano costituito dalla via Roma, sia attraversando il Ponte di Tiberio per proseguire sulla vecchia circonvallazione.

 

Dalle misurazioni del traffico effettuate il 14 febbraio dello scorso anno sono 982 i veicoli che attraversano il Ponte di Tiberio tra le 7 e le 8 di mattina mentre 520 quelli su via Matteotti verso Sud e 640 verso Nord. Dati che si mantengono con poche variazioni pressoché costanti sia nella rilevazione effettuata tra le 15 e le 16 (1059 su viale e ponte Tiberio; 554 verso Sud e 640 verso Nord su via Matteotti) sia in quella tra le 17 e le 18. Ma il dato più rilevante è che del migliaio di veicoli che ogni ora attraversa il Ponte di Tiberio, è di circa il 90% il numero dei veicoli che svolta a destra per raggiungere la città e i suoi servizi lungo la circonvallazione Occidentale. Un numero spropositato per il ponte romano che proprio lo scorso anno ha celebrato il bimillenario dell’inizio dei lavori di costruzione.

La nuova strada di collegamento tra via Tonale e la statale 16 avrà quindi il compito di contribuire a drenare parte di quel traffico parassita, che attualmente attraversa il Borgo San Giuliano e il Ponte di Tiberio, sulla Nuova Circonvallazione che diventa la “vera circonvallazione della città” capace di drenare e gestire flussi nord – sud – nord della viabilità.

 

Ciò grazie ad una serie d’interventi: alcuni già realizzati come le rotatorie all’altezza di via Covignano e di via della Fiera - Grotta Rossa, che da subito hanno fatto sentire la loro benefica presenza; altri in stato d’avanzata progettazione come la rotatoria Padulli (approvato il progetto definitivo) ma soprattutto le due rotatorie tra la Statale 16 con la consolare San Marino, la prima, e con via Coriano, la seconda. Due mega opere i cui progetti definitivi, dall’8 aprile, sono in pubblicazione sul Bur per avviare le procedure espropriative e nelle prossime settimane sarà oggetto di una Conferenza di Servizi Stato-Regioni per l'acquisizione di tutti i pareri necessari per l'esecuzione delle opere. Oltre alla rotatoria SS72 - SS16 e alla rotatoria SP41 Montescudo - SS16, gli interventi previsti sono il sottopasso Via del Torrente / Via Pomposa; il sottopasso Via Covignano sulla SS16; la pista ciclabile loc. Padulli / Covignano.

Tutti interventi che non solo consentiranno la fluidificazione dei flussi d’attraversamento nord – sud della città, ma anche la facilitazione dell’ingresso nella città attraverso la riqualificazione degli assi di penetrazione. La Giunta comunale ha infatti già approvato il progetto preliminare per la rifunzionalizzazione di alcuni degli assi viari principali di accesso alla città di Rimini. Un piano organico di interventi di manutenzione, riorganizzazione e messa in sicurezza che interesseranno le principali strade di ingresso al centro storico (via Marecchiese dalla Statale a Via Valturio-Montefeltro; via di Mezzo e via Aldo Moro; via Melozzo da Forlì; via Flaminia e via XX Settembre; via Coletti da via Monferrato a via Destra del Porto) e alla zona turistica (via Beltramini; via Chiabrera; via Cavalieri di Vittorio Veneto), la cui esecuzione, per un costo complessivo di 1,4 milioni di euro, verrà ripartita nelle annualità 2015, 2016 e 2017.

Grazie a questi interventi, tra cui è compreso un incremento di almeno il 50% della rete delle piste ciclabili, sarà quindi possibile raggiungere i centri vitali della città (oltreché la marina e il centro storico, l’Ospedale, il Centro studi, il Tribunale, il Palacongressi, ecc…) dalle rotatorie poste sulla Circonvallazione lungo gli assi di penetrazione rifunzionalizzati e riqualificati.

 

Un piano d’interventi che si sposa in maniera coordinata e integrata con un nuovo disegno di città, arricchito da altri due progetti. Il primo con la fluidificazione dell’asse mediano, in stato avanzata realizzazione; il secondo, triennale, per la rifunzionalizzazione della circolazione urbana per giungere progressivamente, attraverso diciotto interventi, ad un nuovo un nuovo modello di mobilità urbana attraverso una nuova organizzazione della circolazione veicolare sulle strade che delimitano la cintura viaria attorno al Centro Storico che potrà avvenire in senso antiorario ed a senso unico. Questo permetterà, oltre a una maggiore sicurezza e a un minore inquinamento atmosferico, una più elevata fluidità della circolazione con un incremento della velocità ‘di crociera’ per i mezzi di trasporto pubblico che potranno circolare oltre che nella corsia dedicata al traffico privato anche in senso orario per mezzo della realizzazione di una corsia riservata.

Il progetto di fluidificazione dell’asse mediano (Fila Dritto) ha come obiettivo la rimozione dei ventuno punti critici che, storicamente, congestionano e rallentano la circolazione stradale sulla direttrice viaria che lungo 10 chilometri attraversa Rimini, dalla Nuova Fiera a Miramare, correndo parallela da una parte alla linea della ferrovia e dall’altra alla Statale 16 Adriatica. Un asse che parte dalla via Emilia a Nord, alle Celle per proseguire su via XXIII Settembre, Matteotti, Dei Mille, Roma, Bassi, Giuliani, Settembrini, Melucci, Giordani, Ambrosoli, Parigi, Losanna a Miramare. Ventuno “tappi” (17 dei quali proprio sull’asse viario, 4 nelle zone immediatamente limitrofe) che l’intervento complessivo progettato dai Lavori pubblici del Comune di Rimini ha individuato e analizzato uno per uno, individuando le soluzioni tecniche utili alla loro fluidificazione e alla sicurezza della circolazione sull’asse mediano, eliminando gli impianti semaforici esistenti e le svolte a sinistra. La realizzazione dei 21 interventi è iniziata nel 2014 e ad oggi ne sono stati completati otto (Via Savonarola - Via Ravegnani; Via Destra del Porto, Via Perseo, Via Coletti; Via Dei Mille – Via Roma – Corso Giovanni XXIII; Via Emilia – Via Italia; il Via Roma – Via Bastioni Orientali, via Roma - via IV Novembre, piazzale Vannoni (via XXIII Settembre – via Matteotti – viale Tiberio), via Roma e via Gambalunga.

 

L’intervento in piazzale Vannoni è stato il primo dei cinque comparti in cui è suddiviso il Progetto Tiberio. Cinque comparti per un intervento che prevede la riorganizzazione e la riqualificazione di tutta l’area del Borgo San Giuliano e del Ponte di Tiberio. Oltre al Comparto 1 ”Piazza Vannoni”, che accanto a quella viaria (conclusa) ha in corso, con un secondo stralcio, la riqualificazione della zona dei giardini, sono partiti i lavori del Comparto 2 “Parcheggi”, al termine del quale saliranno dai 228 attuali a 333 i posti parcheggio per le auto più 20 per le moto.

I rimanenti tre comparti previsti dal “Progetto Tiberio” riguardano la realizzazione della piazza sull’acqua sul parco (comparto 3) e sul canale (comparto 4, nonché l’intervento di riqualificazione dell’antico tracciato della via Emilia che attraversa il Borgo.

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 16:59