L'assessore al Bilancio Brasini: "Bene l'annunciato calo della pressione fiscale, avanti anche con una definizione precisa della destinazione dei tributi".

Stamattina in V Commissione parere favorevole all'assestamento di bilanci.
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Secondo quanto riportato questa mattina dal Sole 24 Ore il taglio delle tasse sull’abitazione principale e non solo annunciato dal presidente del Consiglio Matteo Renzi potrebbe far risparmiare in media 204 euro all’anno. Inutile dire che ogni provvedimento che mira a ridurre la pressione fiscale delle famiglie non può che essere visto con favore, a patto però che la riduzione della pressione fiscale sia accompagnata da una riduzione della spesa pubblica, del debito e da una importante azione di recupero dell’evasione fiscale, tutte azioni che il Comune di Rimini ha messo in campo con successo negli ultimi anni.  

La politica fiscale dell’amministrazione comunale in questi anni – pur dovendo fare i conti con tagli statali indiscriminati e con un quadro normativo che ha cambiato - si è mossa ponendo le sue basi su due pilastri: non aumentare le tasse sui redditi e immobili per famiglie e imprese e garantire equità nella redistribuzione del carico fiscale. Questo si è tradotto nell’applicazione dell’addizionale Irpef più bassa in regione, nella conferma anche per l’anno in corso di tutte le agevolazioni applicate negli scorsi bilanci e di un computo tra Tasi (applicata solo sulla prima casa e non sugli altri immobili) e Tari che secondo sempre quanto riportato oggi dal Sole 24 ore, in regione ci vede al sesto posto tra i capoluoghi più ‘risparmiosi’ in Emilia Romagna per computo totale di Tasi e Tari (più basso rispetto a Bologna, Ferrara, Forlì, Modena e Parma).

Le amministrazioni locali possono districarsi con equilibrismi sulle aliquote, tagli e riduzioni della spesa per non appesantire il carico fiscale delle famiglie, ma la vera ‘rivoluzione’ deve partire dallo Stato e non solo con un taglio delle tasse, ma anche attraverso una definizione finalmente precisa della destinazione dei tributi locali e delle tasse erariali: in altre parole l’introito dell'IMU (Imposta Municipale) sia destinata interamente ai Comuni e tutta l'Irpef allo Stato. Un modo non solo per consentire alle amministrazioni locali di poter contare su precise previsioni di entrata legate ai tributi, ma soprattutto un atto di trasparenza per i cittadini, che potranno così sapere con precisione dove vanno a finire i soldi delle loro tasse e quali servizi ricevono in cambio.

Ne è esempio la V Commissione di questa mattina che ha dato parere favorevole all’assestamento di bilancio, resosi necessario per coprire i 4,3 milioni di taglio al fondo statale di solidarietà ai comuni, il fondo alimentato proprio da una quota dell’Imu di spettanza dei Comuni (tagli che dal 2011 ad oggi arrivano a 24,8 milioni). Potendo contare su un bilancio sano e grazie ad una gestione oculata delle risorse, riusciamo a reggere l’ennesimo colpo, senza creare scompensi ai conti pubblici.

Quindi bene la riduzione di tutte le tasse, ma solo se vengono contestualmente individuati provvedimenti strutturali che ne consentano l’attuazione e la sostenibilità nel tempo”.

 

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 16:58