Permettere agli alunni più piccoli di chiudere insieme l’anno scolastico e salutare maestre e compagni, insieme ai genitori, nel rispetto dei protocolli di distanziamento e sicurezza sanitaria.
La “Festa del saluto” torna a Rimini nella seconda metà di giugno, con calendari e modalità individuati dalle singole scuole, che potranno decidere in autonomia come organizzarsi. Il punto in comune, oltre il rispetto dei protocolli sanitari, sarà quello del mantenimento della “bolla” di sezione, ovvero quei gruppi fissi di persone che, tra educatori, bimbi e personale, hanno sviluppato le attività in presenza durante tutto l’anno. Verranno garantiti sia il distanziamento che l’igienizzazione degli spazi. Un incontro nei giardini, dunque, sfruttando gli spazi verdi e le aree gioco, in cui i genitori saranno coinvolti con modalità differenti, scelte in base alle specifiche necessità, dalle singole scuole.
“Un ritorno alle buone abitudini – spiega Mattia Morolli, assessore ai servizi educativi del Comune di Rimini – dopo l’emergenza Covid. L’anno scorso Rimini era stato tra i pochi, se non l’unico Comune, a riaprire le scuole di infanzia per la festa dell’arrivederci. Un momento forte, di grande impatto emotivo per bimbi, educatrici e famiglie. Ci sarà chi porterà un disegno, una lettera e un pensiero al compagno di sedia, alla maestra, agli amici. Un passaggio troppo importante, pedagogicamente ed emotivamente, per rinunciarvi, e che quest’anno sarà possibile vivere in maniera più allargata, insieme alla propria sezione. Dalla metà di giugno fino alla fine del mese le scuole si organizzeranno per ripartire dalla condivisione e della gioia dell’incontro per troppo tempo sottratto dall’emergenza sanitaria. Ringrazio sin da ora il coordinamento pedagogico, il personale, le educatrici, che anche nei momenti più duri della pandemia non hanno fatto mai mancare il loro apporto. È un momento simbolico che traccia un ponte importante per il prossimo anno, un auspicio ed un augurio che vogliamo far passare dalla bellezza di un incontro, la felicità di uno sguardo, l’emozione di un saluto”.