Sabato 17 ottobre alle ore 16,30 al Museo della Città verrà inaugurata la mostra Io ti vedo così un percorso itinerante su ipo-visioni e non-visioni curato dall’artista Beatrice Pavasini, esperta in progetti sulla relazione fra il vedere e la fotografia.
La mostra, che intende invitare i visitatori a osservare il mondo dal punto di vista delle persone colpite da ipovisione, è organizzata dall’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Forlì-Cesena e di Rimini, con la collaborazione del Centro Regionale di Ipovisione dell’U.O. di Oculistica dell’Ospedale Bufalini di Cesena e dei Musei Comunali di Rimini.
L’ipovisione è una grave compromissione della capacità visiva, bilaterale e irreversibile, che limita l’autonomia della persona. Può manifestarsi precocemente dalla nascita o in età infantile, oppure comparire in età adulta o nell’anzianità, per cause diverse: in seguito a malattie di natura genetica o metabolica, a malattie proprie dell’occhio e della sua struttura (retinite pigmentosa, maculopatia, glaucoma, grave miopia ecc...), oppure come conseguenza di traumi, tumori o esiti di interventi chirurgici oculari o cerebrali.
A questa condizione di disabilità, che mina fortemente l’identità individuale delle persone colpite, costrette a rimettere in discussione la propria identità e le proprie relazioni affettive e sociali, ma le cui conseguenze sono spesso sconosciute o sottovalutate, è dedicato il percorso espositivo che sarà visitabile, in orario di apertura del Museo della Città, fino al 1 Novembre 2015.
La mostra è stata ideata a partire da un lavoro svolto all’interno del Gruppo di sostegno mensile del Centro Regionale di Ipovisione dell’U.O. di Oculistica dell’Ospedale Bufalini di Cesena, rivolto ai pazienti ipovedenti e ai loro familiari e dedicato all’approfondimento e alla gestione dei problemi che una persona con grave deficit visivo incontra nella quotidianità, attraverso sedute riabilitative e di ascolto e incontri con esperti e operatori di settore.
Una parte del lavoro del gruppo ha l’obiettivo di far conoscere alle persone “normali” come un soggetto ipo-vedente percepisce il mondo che lo circonda: una delle idee emerse è stata quella di realizzare delle sagome di figura umana, a grandezza naturale, su cui imprimere delle fotografie di persone, modificate in maniera tale da riprodurre la qualità di visione caratteristica. Da qui è nata l’idea della mostra, che - in collaborazione con la sezione provinciale dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti - ha visto il coinvolgimento dei membri del gruppo di sostegno, che si sono prestati per raccontare la loro esperienza e il loro vissuto di ipovedenti.
Osservando tali sagome, le persone normo-vedenti possono vedere il mondo nello stesso modo di una persona affetta da disabilità visiva grave e , per un momento, immedesimarsi in quella condizione. Il grave deficit visivo, infatti, obbliga la persona a una profonda riorganizzazione non solo della propria vita quotidiana e pratica, ma anche di se stessa, della propria identità, della propria vita di relazione, del proprio ruolo, all’interno della famiglia, della coppia, della società in genere.
Info: Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Rimini tel. 0541 29069 e su facebook alla pagina ”Io ti vedo così”
Il catalogo della mostra, anche in versione audio, è disponibile su www.studioblu.com,