Nella motivazione del Tar si scrive che ‘in ricorso non sono documentati profili di pregiudizio grave e irreparabile tali da indurre ad accordare prevalenza all’interesse dei commercianti a mantenere il mercato nella sede storica a scapito dell’interesse pubblico, da ritenersi prevalente, ad avviare i lavori di scavo archeologico e di riqualificazione della piazza Malatesta’.
Lavori peraltro già cantierati nei giorni scorsi.
La Camera di Consiglio ha condannato i ricorrenti al pagamento delle spese legali, ammontanti a 3mila euro.
“Con il rigetto della richiesta di sospensiva- dichiara il sindaco Andrea Gnassi- si fa ancora più chiarezza intorno a un’iniziativa che ha come fine prioritario il rilancio del centro storico nella sua parte storica e artistica, riportando castello, piazza Malatesta e teatro alle loro funzioni peculiari. Funzioni che riguardano interesse pubblico e capacità attrattiva e non sono certo legate ad asfalto, lamiere e inquinamento. Ciò avviene anche attraverso la valorizzazione e non la penalizzazione del mercato ambulante settimanale che, aggregato intorno al mercato coperto ‘San Francesco’, forma un grande e unico ‘iper commerciale naturale’ che già nella giornata del debutto ha mostrato le sue potenzialità, grazie in buona parte al contributo e all’impegno degli ambulanti.
In questa prospettiva appaiono ancora più lontani i tentativi di chi ha cercato, per fini diversi e a probabile uso e consumo di un proprio protagonismo, di usare questa vicenda contro gli interessi della comunità riminese. Un tentativo respinto dalla giustizia, dagli stessi ambulanti, oltre che da coloro i quali hanno di Rimini e del suo futuro un’opinione più alta di una mera strumentalizzazione”.