Dichiarazione del Vicesindaco con delega alla protezione sociale del Comune di Rimini

Data di pubblicazione

L'immigrazione non è fatta solo di sbarchi ed accoglienza profughi ma anche e sopratutto di lavoratori integrati nel tessuto locale che contribuiscono alla ricchezza e al mantenimento del welfare. Un vero e proprio “Pil dell'immigrazione”, un tesoretto che contribuisce a pagare le nostre pensioni e rendere ancora sostenibile un sistema di welfare impegnativo come il nostro. Questa volta a dirlo sono anche i numeri, quelli de il “Rapporto annuale sull'economia dell'immigrazione” presentato dalla Fondazione Leone Moressa e pubblicato con il contributo della Cgia di Mestre. Dai dati presentati emerge una realtà diversa da quello che il populismo dilagante e certa facile demagogia cerca di far passare nell'opinione pubblica. Lontani dall'essere un costo, una spesa, l'immigrazione porta in dote al nostro paese un “Pil” di tutto rispetto 125 miliardi di euro, pari allì8,6% del pil nazionale.

Senza andare troppo lontano è già dall'osservazione del nostro contesto locale che arrivano conferme a questi dati. Le imprese a guida straniera nella provincia di Rimini, come recentemente evidenziato dal mensile TRE, rappresentano il 10% del totale, arrivando a quota 3 mila e settecento.

Il contributo degli immigrati non si ferma però solo all'aspetto produttivo, ma comprende anche quello fiscale e contributivo. Il gettito fiscale dei lavoratori stranieri è infatti stimabile complessivamente in circa 96 milioni di euro(Osservatorio regionale fenomeno migratorio 2014 , elaborati da TRE). Per la maggior parte si tratta di lavoratori con una età media molto più bassa di quella degli italiani; si tratta quindi anche in prospettiva di una forza di lavoro in grado di bilanciare lo squilibrio attuale del nostro sistema previdenziale, per cui pochi pensionati (aumenta la durata della vita media) pesano su pochi lavoratori (calo demografico).

Uno scenario poco noto e in controtendenza rispetto quella che viene passata all'opinione pubblica. Mentre tengono banco le polemiche sugli sbarchi dei migranti ed il peso della loro accoglienza, i numeri ci indicano una realtà di altro tipo. L'accoglienza e l'integrazione diventano non solo un atto di solidarietà ma anche una vera e propria opportunità economica e di sviluppo sociale. La manodopera, ma anche l'imprenditoria straniera contribuiscono in maniera determinante all'equilibrio fiscale e previdenziale del nostro welfare. In sostanza le opere pubbliche e le nostre pensioni sono pagate anche, e non in miminima parte, da quei cittaidini stranieri che un certo modo di fare (brutta) politicia equipara al male assoluto.

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 16:57