Le istituzioni, soprattutto davanti a operazioni o progetti strategici e complessi, ragionano e comunicano per atti ufficiali.
E non per disinformate e anonime veline ad agenzie di stampa che ripropongono il vecchio e stucchevole armamentario di pregiudizi localistici. Uno scenario fuori luogo e fuori dal tempo che può ingolosire solo quell’area di opinione stanca e paurosa, contraria al progetto di integrazione delle due fiere emiliano-romagnole per questioni non coincidenti con l'interesse dei territori. IEG è senza dubbio il partner più solido come dimostrano i documenti e i bilanci già da tempo resi pubblici.
La ricostruzione falsa dell’andamento delle discussioni, comunicata per via anonima, è una via non certo originale per distrarre l’attenzione dal merito della complessità dell’operazione.
Proprio su questa complessità si è incentrata e resa evidente la serietà della discussione e su questa serietà sarebbe utile, anche al fine di ragionare su prospettive industriali e non altro, un pronunciamento ufficiale e pubblico degli azionisti pubblici di Bologna fiere e della Regione Emilia Romagna, insieme agli azionisti pubblici di IEG e anche al management delle società.