Insulti, aggressioni, scontri, violenze, sangue in mezzo alla gente, in quello che doveva essere un sabato sereno. Le autorità preposte possono e devono andare a fondo per individuare chi ne è responsabile, individualmente e/o collegialmente. Questo appunto è un compito demandato alla legge e alla democrazia. E anche il Comune di Rimini potrà assumere le decisioni che riterrà più opportune a tutela della comunità nei confronti del o dei colpevoli, una volta accertate le responsabilità.
Va però ribadito a chiare lettere che ora più che mai la Rimini democratica non accetta e non accetterà dichiarazioni e manifestazioni violente e di vendetta. La città non diventerà terreno di nuovi fatti e parole intolleranti; Rimini, medaglia d’oro al valore civile, respinge da sempre il razzismo, la prevaricazione, gli estremismi pericolosi, da qualsiasi parte essi provengano. E lo farà, se è il caso, anche questa volta.
Sarebbe già un’ottima (e sufficiente) ragione per non concedere alcun beneplacito a qualsivoglia, annunciata iniziativa dalle motivazioni bellicose, la contemporanea presenza nella giornata del 2 aprile di numerose manifestazioni già precedentemente autorizzate. Ma, al di là di questo, rimane il tema di fondo: questa città non merita e non si merita di essere trasformata, anche per un solo minuto, nella versione aggiornata e fuori storia di stagioni buie e violente”.