Intitolata a Sandra Sabattini la rotatoria tra via della Grottarossa e Via Leoni

Con una cerimonia a cui nel pomeriggio di oggi hanno partecipato tanti riminesi è stata intitolata a Sandra Sabattini, serva di Dio, la rotatoria posta tra via della Grottarossa e Via Leoni.
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E’ il riconoscimento anche istituzionale a una persona, a cui hanno voluto esser presenti il Vescovo, il Sindaco di Rimini e il Prefetto di Rimini, a una giovane riminese che nella sua brevissima vita si è consumata per i
poveri e gli oppressi, un’eccellenza della città, ma anche al valore umano e sociale che rappresenta.

Per questo la Città di Rimini la ricorda e, proprio sulla strada che Sandra ha percorso tante volte in bicicletta per andare a messa, ha voluto dedicarle, proprio per essere a due passi dalla chiesa della Resurrezione, la rotonda che da oggi porta il suo nome.

Per Sandra Sabatini è in corso il processo di beatificazione; ad oggi è stata proclamata Serva di Dio. Le sue spoglie sono venerate a Rimini, nella chiesa di San Girolamo.

Sandra Sabattini nasce a 19 agosto del 1961. A 12 anni incontra casualmente don Oreste Benzi, fondatore della Comunità papa Giovanni XXIII. E’ il “suo” incontro, e seppure così piccina, lei comprende immediatamente:
nella vocazione della Papa Giovanni, nella condivisione della vita con gli ultimi Sandra trova il suo cammino. Partecipa ai corsi di formazione per adolescenti della Comunità e inizia a occuparsi di disabili. La decisione
presa quel giorno “questa gente io non l’abbandonerò mai” diventa la costante della vita. Scava dentro di sé, in un impegno continuo per superare i sui limiti.

Dopo il liceo, sceglie la facoltà di medicina. Fa volontariato in una comunità terapeutica per ragazzi con problemi di droga. Studi e quotidianità sono al servizio degli altri, “non è sufficiente fare il voto di povertà per essere veramente poveri”, scrive.

E con i poveri lei vive, non si compra vestiti ma adatta quelli vecchi che trova, contesta ai familiari ogni spesa superflua, la sua dedizione agli altri è totale. Non si dà sosta e si sacrifica pur di fare del bene…. E
scrive, Sandra scrive incessantemente dei poveri di cui è innamorata. Conosce Guido, che hai i suoi stessi ideali, camminano insieme, si fidanzano, il sogno di andare in Africa come missionari.

Il 29 aprile del 1984 – a 23 anni – Sandra viene investita da una macchina pirata mentre con il fidanzato sta andando a un incontro della Comunità Papa Giovanni XXIII a Igea Marina. Il 2 maggio muore
all’ospedale sant’Orsola di Bologna. Pochi giorni prima di morire aveva scritto nel suo Diario: “Non è mia questa vita che sta evolvendosi ritmata da un regolare respiro che non è mio, allietata da una serena giornata che non è mia. Non c’è nulla in questo mondo che sia tuo. Sandra, renditene conto! È tutto un dono su cui il Donatore può intervenire quando e come vuole. Abbi cura del regalo fattoti, rendilo più bello e pieno per quando sarà l’ora”.

Anche grazie a don Oreste Benzi, le parole di Sandra hanno iniziato a viaggiare per il mondo, ed è stato pubblicato il suo diario per i tipidell’editore “Sempre”.
 

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 16:54