Oggi non facciamo neanche più in tempo a dire queste due parole che l’allarmismo si è già creato, con la trasmissione ‘urbi et orbi’ e in tempo reale di notizie che andrebbero verificate in profondità prima della divulgazione. Leggo che le autorità italiane hanno già smentito l’annuncio del giornale tedesco (che a fine anni Novanta, peraltro, sparò l’annuncio di ‘allarme bombe a grappolo nella Riviera romagnola’) ma il rischio di un danno per il turismo di Italia, Spagna e Francia è già più che concreto. Una cosa è la sicurezza, sulla quale ormai tutti i Paese dell’Europa sono giustamente sensibili e attenti 365 giorni all’anno vacanze comprese. Un’altra è l’isteria, l’irrazionalità, il tam tam incontrollato che provoca ondate di preoccupazione preventiva verso la quale ci sono scarse difese. Avrei voglia di fare pochi commenti a una cosa del genere ma proprio perché so come vanno cose del genere, sarebbe più necessario che opportuno che l’Italia intervenga ufficialmente e senza indugio per i canali istituzionali e ufficiali per rimettere sui giusti binari una notizia che oggi fa a tutti, non solo al turismo, un gran male”.