“Mi auguro si tratti di un semplice, gigantesco equivoco che, come tale, dovrebbe essere chiarito immediatamente, magari con una bella lettera di scuse. Perché se così non fosse, e voglio ancora sottolineare il ‘se’, si tratterebbe di un episodio molto grave, del tutto fuori luogo e fuori scala rispetto a quella cultura dell’ospitalità assoluta, universale che la nostra terra ha sempre espresso, facendone una chiave per capire il mondo e per costruire un modello di sviluppo ultradecennale e capace di garantire ricchezza e prosperità.
Proprio a Rimini, ricordo che la sezione provinciale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ha organizzato innumerevoli corsi di formazione per illustrare ai gestori delle strutture ricettive tutte le novità legislative, a partire dalla legge sui cani guida.
Auspico che tutto si possa chiarire a stretto giro di posta. In caso contrario, il Comune di Rimini interverrà con tutti i mezzi previsti dalle leggi e dalle normative per riparare a un episodio incivile e vergognoso”.