C’è tutta la volontà, da parte anche di questa amministrazione comunale, di mettere in piedi approfondimenti specifici sugli strumenti che possono sostenere lo sforzo della rete commerciale a contrastare la crisi dei consumi nazionali, così come il mutare delle abitudini della clientela. Non è da sottovalutare, ad esempio, il netto incremento percentuale che anche nel nostro Paese sta caratterizzando l’e-commerce.
Avendo da tempo aperto un canale di confronto con le associazioni di categoria, sono per analizzare le singole questioni poste in sessioni specifiche. Partendo da due coordinate precise:
a) Il Comune, qualsiasi Comune, non può sostituirsi al legislatore, inventando norme e disposizioni che non durerebbero neanche lo spazio di un mattino.
b) C’è la necessità di inserire qualità e tipicità nella rete commerciale provinciale e cittadina, partendo però dal presupposto che il farlo non dipenda solo da un soggetto ma da un sistema intero.
Faccio una considerazione più generale: nel momento in cui il Comune di Rimini investe 100 milioni di euro di risorse sue nella riqualificazione del centro, facendone un polo attrattore di livello nazionale e internazionale, è necessario che questo meccanismo di investimento faccia da volano, magari con effetto moltiplicatore, al miglioramento e all’ampliamento della rete commerciale. L’idea è che vi sia un demiurgo che tutto pensa e tutto fa è quanto di più lontano possa essere dal mercato e dalla realtà. E non si può ricreare la realtà esclusivamente sulla base dei divieti, delle esclusioni. Occorre prima di tutto mettere in piedi nuove opportunità, che generano nuova domanda e dunque nuovi investimenti privati. In questo le associazioni di categoria possono e devono fare una moral suasion allargata. Le realtà che in Italia e in Europa meglio resistono alla contrazione dei consumi e alla rivoluzione in atto nel commercio sono quelle in cui la dinamica degli investimenti e del’innovazione ha coinvolto in egual misura parte pubblica e privata. Sul resto, l’amministrazione comunale di Rimini è sempre aperta alle proposte migliorative ma che siano fattibili”.