Dichiarazione dell'assessore al Bilancio Gian Luca Brasini

Questa mattina in V Commissione è stata discussa con i consiglieri la proposta di delibera per le variazioni al bilancio di previsione 2016/2018.
Data di pubblicazione

Un atto che di fatto rappresenta la conclusione del percorso di assestamento del bilancio ratificato dal Consiglio in luglio e pone le basi per il prossimo rendiconto finanziario.Una variazione di bilancio che, oltre ai consueti, tradizionali aggiustamenti tecnici e contabili, in questa occasione contiene un elemento diverso, frutto di una voce in entrata che a 2016 ormai concluso si è quasi azzerato e che dunque costringe l’Amministrazione ad intervenire con soluzioni di rientro adeguate per poter continuare a garantire l’equilibrio finanziario dell’ente. E’ proprio la solidità del bilancio del comune di Rimini che ci consente di assorbire questa criticità senza particolari truami.

Ad anno ormai più che avanzato infatti l’Amministrazione ha dovuto fare i conti con il mancato riconoscimento da parte di Adrigas (già SGR) del canone per la concessione delle reti di distribuzione del gas, pari a oltre 3,6 milioni di euro, di cui solo la prima tranche (1,8 milioni) era stata inserita in bilancio. La somma non è stata riversata dal gestore al Comune per effetto di tre recenti sentenze emesse da tre tribunali ordinari italiani che, chiamati ad esprimersi su contesti simili al nostro, di fatto hanno azzerato i canoni concessori da riconoscere all’ente concedente, andando in controtendenza rispetto alle indicazione date dal Ministero per lo sviluppo economico e dall’Aeegsi, l’authority per Autorità per l'energia elettrica il gas e il sistema idrico.

Una doccia gelata - del tutto imprevedibile in fase di approvazione del bilancio previsionale 2016 - per numerosi Comuni italiani, compresa Rimini, non solo per l’entità dell’ammanco che si è venuto a creare e che inciderà anche sui prossimi esercizi, ma soprattutto perché è stato comunicato solo a fine settembre 2016, ad anno amministrativo ormai avviato a conclusione e costringendo dunque a risposte rapidissime all’unico scopo di non finire in situazione di squilibrio. Come già detto più sopra, riusciamo a mantenere ben dritta la barra finanziaria del Comune grazie alla solidità del bilancio, compilato oltretutto nell’ormai noto contesto generale italiano che vede gli enti locali costretti a districarsi con sempre maggiori tagli dallo Stato e sempre più vincoli imposti in materia tributaria. L’Amministrazione, dovendo agire con tempestività a un fatto assolutamente non previsto e per giunta comunicato dopo 9 mesi dall’inserimento della posta nel bilancio previsionale, interviene con un’operazione di riequilibrio, sinora mai utilizzata da questa Amministrazione comunale, andando cioè ad attingere a parte degli oneri di urbanizzazione, potendo iscrivere in entrata solo 450 mila euro dei 3,6 milioni di euro iscritti a bilancio per il canone di Adrigas. E’ un atto obbligato, in attesa degli auspicati chiarimenti giurisprudenziali e/o normativi che il Comune di Rimini, assieme a decine di altri Comuni italiani e ad Anci, ha già richiesto in merito.  

Un secondo elemento da sottolineare nella variazione di bilancio discussa stamane riguarda anche il capitolo delle sanzioni amministrative per le violazioni al codice della strada. C’è in buona sostanza un assestamento del dato delle multe, proiettato al 31 dicembre, indicato in un meno 2,2 milioni. Si tratta di una operazione tecnica, basata cioè su meri principi contabili (l’implementazione del fondo crediti di dubbia esigibilità per 2 milioni) e che conferma quanto avevo già spiegato sempre in V Commissione nel luglio scorso, replicando a chi accusava l’Amminstrazione di voler ‘far quadrare il bilancio’ facendo lievitare il ‘monte’ delle multe. Non è così e oggi questo ultimo atto di bilancio lo testimonia”. 

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 16:52