FRONTESPIZIO piccola rassegna di nuovi libri: Giovanni Brizzi

Prosegue al Museo della Città "Luigi Tonini" di Rimini - FRONTESPIZIO piccola rassegna di libri nuovi Giovanni Brizzi Canne. La sconfitta che fece vincere Roma Il Mulino Giovedì 20 aprile 2017, Sala del Giudizio, ore 17.30
Data di pubblicazione

L'autore Giovanni Brizzi converserà con Andrea Santangelo, storico e scrittore

L'AUTORE

Riconosciuto fra i più autorevoli studiosi della romanità e fra i massimi esperti delle tecniche militari antiche, Giovanni Brizzi è ordinario di Storia romana all'Università di Bologna dopo aver insegnato negli Atenei di Sassari e di Udine.

Membro di numerosi organismi scientifici nazionali e internazionali, è stato, per ben due volte (1993/94 e 2005/06), professore alla Sorbona; ed è insignito delle Palmes Académiques dello Stato francese.

E' autore di oltre duecentosessanta pubblicazioni a stampa, alcune delle quali tradotte in più lingue.

Fra le ultime Il guerriero, l'oplita, il legionario. Gli eserciti nel mondo classico (Il Mulino, 2008 seconda edizione aggiornata ed ampliata) e Annibale (Il Mulino, 2014).


IL LIBRO

216 a.C., Canne, Apulia-Puglia: è qui che, nel corso della seconda guerra punica, le truppe di Annibale annientarono un esercito romano di dimensioni quasi doppie.

Un capolavoro tattico, tuttora studiato nelle accademie militari.

Il libro racconta il contesto storico in cui maturò la battaglia (vale a dire la discesa in Italia dei Cartaginesi), analizza la composizione delle forze in campo, descrive lo svolgersi dello scontro e ne mette in luce le conseguenze sull'andamento della guerra.

Ironia della sorte, per i Romani la sconfitta, e gli insegnamenti che ne trassero, prepararono la vittoria che, quattordici anni dopo, Scipione riportò sui Cartaginesi a Zama.

 


FRONTESPIZIO. Piccola rassegna di libri nuovi
Come la prima pagina interna, che di un libro fornisce gli elementi essenziali e sostanziali, questa rassegna vuole accompagnare i lettori davanti alla porta di ingresso di nuovi testi. L'etimo della parola Frontespizio (dal tardo latino frontispicium, composta di frons, frontis ‘fronte’ e del tema di specere ‘guardare’), evoca l'atto di guardare un volto, che restituisce la conoscenza delle principali espressioni e dei caratteri peculiari di una persona.

Anche queste presentazioni ci faranno incontrare il volto di un libro e insieme quello del suo autore. Presentare equivale anche a declinare al presente, al qui e ora, gli infiniti argomenti legati all'arte della scrittura. La presenza in sala dell'autore è dunque un'occasione per collocare il pubblico in una inedita postazione, aggiuntiva rispetto alla lettura del libro. Conoscere le premesse dalle quali quel testo nasce, gli intenti dai cui lo scrittore è partito per costruirne l'impalcatura, offre un importante arricchimento di senso.
Quando si diffuse il termine italiano "Frontespizio", agli inizi del XVII secolo, le pagine di apertura di un libro contenevano, oltre ai nomi e ai titoli, anche un'architettura di immagini: colonne e timpani, figure allegoriche e oggetti simbolici erano disegnati e incisi a decorazione e viatico di quelle porte d'ingresso al testo.
Massimo Pulini


 

 

 

 

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 16:50