Frontespizio: Daniele Ferroni - Altesses de la basse-cour / Altezze dell'aia. 11 maggio Museo della Città

Prosegue al Museo della Città "Luigi Tonini" di Rimini FRONTESPIZIO piccola rassegna di libri nuovi. Daniele Ferroni Altesses de la basse-cour / Altezze dell'aia Edition Notari (Svizzera). Giovedì 11 maggio 2017 ore 17.30 Sala degli Arazzi
Data di pubblicazione

Altesses de la basse-cour / Altezze dell'aia

Michel Butor
Daniele Ferroni (photographies / fotografie)
Giovanni Tamburelli (sculptures / sculture)

éditions Notari Ginevra (Svizzera)


All’interno di questo libro sono presenti fotografie di due tipi: da una parte veri galli e galline, resi magnificamente bene dal fotografo Daniele Ferroni, dall’altra, gli stessi animali, in ferro battuto e colorati con smalti policromi, realizzati dallo scultore piemontese Giovanni Tamburelli, fotografato dallo stesso fotografo, amico sia dello scrittore, che dell’artista.
Questo insieme di immagini di vita di un pollaio, allo stesso tempo reale ed artistico, hanno dato l’ispirazione a Michel Butor per la realizzazione di  una suite di testi, dal titolo “Altesses de la basse-cour”, dove i suddetti animali, mostrano di avere degli atteggiamenti molto simili, se non uguali, a quelli umani. Una vera e propria caricatura dei giochi di potere, di una parte della società contemporanea.
Come dice Sarah Tardino nella prefazione: ”Questo libro è un dialogo a tre, ci sono i traslucidi materici galli di Giovanni Tamburelli, che svettano nel loro smalto rosso, giallo, blu, con colori sgargianti e gambe ferrofilate sui cancelli nel grigio di un’ora, nell’acqua, fra i fiori, nei fiumi, ora coloratissimi e dotti come meteore ora metallici e seriali, immobili bilanci di una schiera che ha perduto il principio della missione: sono segnatempo.
Daniele Ferroni, li immortala con la sua pellicola terribile, così restia al bello e all’ideale modernamente rappresentato, intenta a scavare delle cose l’anima di persone e delle persone l’oggettività dell’animo, in una fissità inquieta in bilico perenne sull’orlo di qualcos’altro. Cosa deve aspettarsi il lettore da questo librino di visionari? Certamente una visione contemporanea, smaltata dell’uomo”.

Il 14 settembre 2016, Michel Butor avrebbe festeggiato i suoi novant’anni e fra i numerosi omaggi previsti, vi era anche questa pubblicazione. A qualche giorno da questa data, il 24 agosto, Michel, in punta di piedi ci ha lasciati. Ci resta la sua immensa produzione artistica e letteraria; queste “Altesses de la basse-cour-Altezze dell’aia” sono un frammento di questa vitalità creativa, un’opera portata a termine con la nostra gratitudine per tutto quanto di poetico e creativo abbiamo fatto insieme in questi anni.

DANIELE FERRONI (1969) vive e lavora a Villanova di Bagnacavallo (Ra). Sin da giovanissimo si dedica alla fotografia e alla cura di mostre di ricerca fotografica, sulle tradizioni popolari romagnole e  sull’edilizia rurale. Da qui la partecipazione a diverse mostre collettive sul territorio romagnolo. Nel 2004 fonda una sua casa editrice “La lumêga lôva” che diviene nel 2005 “Edizioni Lumacagolosa”.
Lavora con numerosi artisti, scrittori e poeti fra cui Michel Butor – il cui sodalizio nasce nel 2003 e si concretizza in numerosi progetti-, Dario Fo e Franca Rame, Pierre Leloup e Myléne Besson, Alda Merini, Mario Rigoni Stern, Ilario Fioravanti, Gian Ruggero Manzoni, Gaetano Orazio, Isabella Bordoni, Vittoria Facchini, Jack Hirschman, Franco Loi, Sebastiano Vassalli, Paolo Ruffilli, Stefano Simoncelli, Leonardo Cemak, Eugenio Vitali, Dante Medina, Vittorio Cozzoli, Valerio Grutt, Francesca Serragnoli, Giulia Rusconi, Dato Magradze, Giovanni Tamburelli, Karel Sýs, Maurizio Cucchi, Maria Pia Quintavalla, Isabella Leardini, Giampiero Neri, Lamberto Pignotti. Ha collaborato con le riviste Icaro e Infonopoli, voci dell’Associazione Fonopoli, fondata da Renato Zero. Le sue fotografie sono pubblicate per le case editrici: Einaudi, Condé Nast, Fondazione Tito Balestra, Il Vicolo, I Quaderni di Orfeo di Roberto Dossi, L’Arcolaio, Puertabierta Editores, Noon Pubblishing House, Pulcinoelefante di Alberto Casiraghy, Raffaelli Editore, Società Editrice “Il Ponte Vecchio”, Qudu Libri, Giuliano Ladolfi editore, Pequod, Feltrinelli. Ha pubblicato, inoltre, su quotidiani quali: Il Resto del Carlino, Il Corriere di Romagna e La Voce di Romagna. Sue fotografie sono state pubblicate in Francia, Belgio, Messico, Venezuela, Repubblica Ceca, Svizzera…
Per la Fondazione Balestra collabora alla realizzazione nel 2007 del progetto “In viaggio con Michel Butor”, che lo vede in giro per l’Italia al seguito dell’artista francese, e nel 2011 è autore della mostra e del libro d’arte Périple Transalpin all’interno del secondo progetto “Michel Butor. Retour a Longiano”. Nel 2013 è uscito, sempre per la Fondazione Balestra, Nel disordine delle cose, un percorso fotografico dedicato all’opera dello scultore Giovanni Tamburelli.
Negli ultimi nove anni si è occupato di un personale “censimento fotografico” dei poeti che, per nascita o per residenza, possono essere ricondotti alla Romagna. Dalla prima parte di questo lavoro è nata una mostra dal titolo Ris-volti inaugurata nel maggio 2012; il volume I volti delle parole, del 2014, rappresenta il compimento dell’intero progetto.
Nel 2015 ha pubblicato il volume Il collezionista di vetri, una raccolta fotografica dedicata alla decadenza dei luoghi ed al loro abbandono da parte dell’uomo, con testi di Stefano Simoncelli.
È appena uscito, per le Editions Notari di Ginevra, il suo ultimo lavoro Altesses de la basse-cour, con testi bilingue, francese-italiano, di Michel Butor e Giovanni Tamburelli.
Ha pubblicato oltre settanta plaquette con le Edizioni Pulcinoelefante di Alberto Casiraghy con il quale collabora sin dal 2003 e libri d’artista con le sue edizioni Lumacagolosa.
Dal 2004 presiede l’associazione culturale “Civiltà delle Erbe Palustri” che si impegna nel recupero delle tradizioni del territorio romagnolo e nel tramandare le antiche tecniche di utilizzo delle erbe palustri. La stessa associazione è fondatrice, dell’”Ecomuseo della civiltà palustre” che ha sede a Villanova di Bagnacavallo.
Ama la terra e le proprie origini. Ama i cucari (costruttori di fischietti) che attraverso l’argilla, raggiungono la loro massima espressione artistica.

FRONTESPIZIO. Piccola rassegna di libri nuovi
Come la prima pagina interna, che di un libro fornisce gli elementi essenziali e sostanziali, questa rassegna vuole accompagnare i lettori davanti alla porta di ingresso di nuovi testi. L'etimo della parola Frontespizio (dal tardo latino frontispicium, composta di frons, frontis ‘fronte’ e del tema di specere ‘guardare’), evoca l'atto di guardare un volto, che restituisce la conoscenza delle principali espressioni e dei caratteri peculiari di una persona. Anche queste presentazioni ci faranno incontrare il volto di un libro e insieme quello del suo autore. Presentare equivale anche a declinare al presente, al qui e ora, gli infiniti argomenti legati all'arte della scrittura. La presenza in sala dell'autore è dunque un'occasione per collocare il pubblico in una inedita postazione, aggiuntiva rispetto alla lettura del libro. Conoscere le premesse dalle quali quel testo nasce, gli intenti dai cui lo scrittore è partito per costruirne l'impalcatura, offre un importante arricchimento di senso.Quando si diffuse il termine italiano "Frontespizio", agli inizi del XVII secolo, le pagine di apertura di un libro contenevano, oltre ai nomi e ai titoli, anche un'architettura di immagini: colonne e timpani, figure allegoriche e oggetti simbolici erano disegnati e incisi a decorazione e viatico di quelle porte d'ingresso al testo.
Massimo Pulini


Museo della Città "Luigi Tonini" - Sala degli Arazzi
via L. Tonini n. 1 Rimini

Giovedì 11 maggio 2017, ore 17.30
ingresso libero
info
0541 793851



 

 

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15/05/2023, 16:49