Frontespizio4 - Giovanni Brizzi "Ribelli contro Roma - Gli schiavi, Spartaco, l'altra Italia"

Venerdì 6 aprile 2018 ore 17.30 - Museo della Città di Rimini “Luigi Tonini” presentazione del libro di Giovanni Brizzi "Ribelli contro Roma - Gli schiavi, Spartaco, l'altra Italia", edizione Il Mulino.
Data di pubblicazione

"Quasi tutta l’Italia per odio si era ribellata ai Romani e a lungo aveva fatto guerra contro di loro, e contro di loro si era unita al gladiatore Spartaco". Appiano di Alessandria

Il nome di Spartaco è legato alla terza e più nota delle guerre cosiddette servili, ribellioni di schiavi e non solo, che afflissero lo Stato romano fra secondo e primo secolo a.C.

Il libro mostra come quella guerra sia in realtà l’episodio ultimo di una serie di eventi a sfondo sociale e civile che coinvolsero una «seconda» Italia a lungo emarginata.

All’indomani di conflitti che avevano lasciato strascichi spaventosi di rovine, lutti, odio, Spartaco fu colui che, ultimo, riuscì a coagulare attorno a sé lo scontento delle popolazioni meridionali, soprattutto appenniniche, non ancora integrate. Anche se Crasso mise fine alla guerra, Roma, provata, fu infine costretta a cedere pienamente alle richieste degli Italici.

Giovanni Brizzi riconosciuto fra i più autorevoli studiosi della romanità e fra i massimi esperti delle tecniche militari antiche,  è ordinario di Storia romana all'Università di Bologna dopo aver insegnato negli Atenei di Sassari e di Udine. Membro di numerosi organismi scientifici nazionali e internazionali, è stato, per ben due volte (1993/94 e 2005/06), professore alla Sorbona; ed è insignito delle Palmes Académiques dello Stato francese. E' autore di oltre duecentosessanta pubblicazioni a stampa, alcune delle quali tradotte in più lingue. Fra le ultime Il guerriero, l'oplita, il legionario. Gli eserciti nel mondo classico (Il Mulino, 2008) e Annibale (Il Mulino, 2014), «Canne. La sconfitta che fece vincere Roma» (Il Mulino, 2016).

Frontespizio "Come la prima pagina interna, che di un libro fornisce gli elementi essenziali e sostanziali, questa rassegna vuole accompagnare i lettori davanti alla porta di ingresso di nuovi testi. L'etimo della parola "frontespizio" (dal tardo latino frontispicium, composta di frons, frontis ‘fronte’ e del tema di specĕre ‘guardare’), evoca l'atto di guardare un volto, che restituisce la conoscenza delle principali espressioni e dei caratteri peculiari di una persona. Anche queste presentazioni ci faranno incontrare il volto di un libro e insieme quello del suo autore. Presentare equivale anche a declinare al presente, al qui e ora, gli infiniti argomenti legati all'arte della scrittura. La presenza in sala dell'autore è dunque un'occasione per collocare il pubblico in una inedita postazione, aggiuntiva rispetto alla lettura del libro. Conoscere le premesse dalle quali quel testo nasce, gli intenti dai cui lo scrittore è partito per costruirne l'impalcatura, offre un importante arricchimento di senso. Quando si diffuse il termine italiano "Frontespizio", agli inizi del XVII secolo, le pagine di apertura di un libro contenevano, oltre ai nomi e ai titoli, anche un'architettura di immagini: colonne e timpani, figure allegoriche e oggetti simbolici erano disegnati e incisi a decorazione e viatico di quelle porte d'ingresso al testo." Massimo Pulini

 

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 16:45