Gli alunni dai 3/6 anni e dai 6/11, e le loro famiglie, hanno potuto testare menù a filiera locale e kilometro zero, con prodotti locali, la rotazione di ricette ed ingredienti in base alla stagionalità, le diete per specifici problemi di salute o esigenze di tipo culturale.
Gli ingredienti locali e i nuovi menù
L'inserimento di ingredienti locali e di qualità ha rappresentato però solo una parte del salto di qualità avuto dalla nostra offerta culinaria, completato da un nuovo ricettario. Penso ad esempio al pesce fresco dei nostri mari, entrato a pieno titolo nei nostri menù attraverso ricette accattivanti e più vicine ai gusti dei nostri bambini, come il “pappa fish”. Un piatto che ha affiancato il pesce azzurro (con il filetto, merluzzo, code di rospo, gamberi) o la carne rossa igp del Montefeltro, il parmigiano reggiano 24 mesi dop. La modifica importantissima del pane, in cui sono stati sostituiti i vecchi ricettari standard aumentando la qualità dei prodotti di base e commissionata la fornitura a livello di produttori locali.
Modifiche che hanno riscontrato apprezzamento dai genitori che a livello dei nidi ha raggiunto picchi intorno al 96% di gradimento nei nidi, e di circa il 93% nelle materne.
Il rapporto con i genitori nei comitati mensa
Ogni novità è passata dal pieno coinvolgimento dei comitati mensa in cui sono rappresentati i diversi enti preposti alla gestione delle mense e una rappresentanza dei genitori. Un modo di coinvolgere le famiglie in tutte le fasi, dalla ideazione, alla creazione fino alla somministrazione e alla customer satisfaction. Un metodo più difficile, lungo e complesso, ma che ha dato i primi segnali positivi, come il piazzamento di Rimini nella top five delle mense italiane nel terzo rating nazionale di food insider, l'osservatorio non istituzionale sul cibo per i bambini di riferimento in Italia.
Tariffe: dal prossimo anno non sarà necessario produrre l'Isee
Il confronto aperto con le famiglie porta anche all'emergere delle criticità. Tra queste il tema del calcolo delle tariffe, sulle quali il comune di Rimini ha prodotto una corposa serie di agevolazioni e esenzioni non pienamente utilizzate da chi potenzialmente ne ha diritto. Agevolazioni che possono anche arrivare al dimezzamento della tariffa pasto piena.
Ad oggi il 50% nelle scuole dell'infanzia e il 64% nelle materne pagano la tariffa standard. Il numero di coloro che usufruiscono delle riduzioni potrebbe essere maggiore in caso di presentazione del modulo Isee, così come prevede il regolamento. Le percentuali molto alte di coloro i quali non usufruiscono delle misure compensative (comprese quelle che prevedono la riduzione tariffaria per i fratelli) hanno convinto l’amministrazione comunale a mettere in piedi una semplificazione, con l’obiettivo dichiarato di elevare il numero di agevolazioni.
Il Comune di Rimini verrà incontro con una nuova modalità di calcolo. Dall'anno scolastico 2018-2019 il Comune di Rimini calcolerà in automatico l'Isee delle famiglie che faranno domanda del servizio, evitando così di richiedere un surplus di documentazione e riconoscendo dunque ‘in automatico’ un benificio economico a più famiglie riminesi.
Si ricorda come, da meno di dieci mesi effettivi - ovvero dall’arrivo delle lettere di sollecito inviate dal Comune di Rimini alle famiglie che non pagano le rette o le mense scolastiche - il recupero dellinsoluto di rette e mense procede regolarmente a pieno regime, avendo già recuperato finalmente più della metà dell’insoluto complessivo per questi servizi che, a luglio 2017, ammontava per le casse comunali a 800 mila euro di entrate in meno. Quest’attività di recupero continuerà regolarmente nei prossimi mesi utilizzando tutti gli strumenti previsti dalla legge.
Si tratta dunque di un anno positivo che, di fianco ai tanti risultati positivi, ci ha mostrato anche alcune criticità utili per sviluppare e migliorare ulteriormente un servizio che ogni giorno viene testato e valutato da migliaia di famiglie riminesi