1. Sono in corso le analisi tecniche per valutare l’accoglimento o la controdeduzione alle 22 osservazioni al programma presentate entro i 45 giorni di pubblicazione dalla delibera, previsti dal procedimento;
2. E’ stato inviato il rapporto ambientale preliminare alla Regione per il parere di competenza;
3. Una volta acquisito il parere e completata la fase istruttoria delle osservazioni, verrà predisposta la delibera da sottoporre al consiglio comunale, previo parere della competente commissione consiliare.
“Il programma approvato dalla Giunta è già incardinato su un preciso binario giuridico e amministrativo - dichiara il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi -Al di là di questo, devo osservare che nel dibattito, svoltosi anche tra le forze politiche, mentre tutti si dicono d’accordo per superare il campo di via Islanda, l’unica proposta concreta e praticabile è quella rappresentata nel programma approvato dalla giunta comunale. E questo non in virtù di un auto giudizio, ma seguendo alla lettera quanto disposto dalla Ue, dall’Italia, dalla Regione e financo dal patto di Governo dell’esecutivo oggi incarica, e cioè superare la logica dei campi nomadi per arrivare a una auspicata integrazione delle popolazioni ivi residenti. Tutti individuano nella logica del campo il vulnus intorno a cui si crea ghettizzazione e, in alcuni casi, anche illegalità da una parte. Dall’altra di converso viene impedita l’integrazione e dove serve la repressione dell’illegalità e dei comportamenti devianti. Scardinare questa logica è la sola possibilità per avviare un vero percorso di integrazione e di legalità. Per questo, ad esempio, abbiamo accettato di passare dalle tre microaree ai nuclei mono familiari. Quest’ultimi rappresentano sicuramente un’opportunità per la popolazione Sinti di migliorare le loro condizioni di vita, oggi del tutto precarie in via Islanda. Dall’altra parte però deve essere chiaro che il programma rappresenta davvero un’ultima chance per gli stessi, per un percorso di integrazione che sì accompagneremo ma anche rigorosamente vigileremo sul suo pieno rispetto. A quello che consideriamo un diritto devono corrispondere dei doveri. A questo serve il contratto che stipuleremo con i capifamiglia delle singole microaree. Il legame tra diritti e doveri è inscindibile: se non si rispettano i doveri decadono i diritti. Ed è proprio per questo che rimarco con determinazione come questa debba essere considerata un’opportunità che, se non colta, non avrà altre puntate. Almeno da questa amministrazione comunale
Non mi sorprende più di tanto la ritrosia dei cittadini. L’unica immagine che hanno avuto davanti sinora, e da decenni, è solo quella della vergogna di via Islanda. E’ proprio questo che noi vogliamo superare. Infine mi permetto di dire questo: anche in considerazione del clima nazionale su questa e altre questioni, spesso ho colto un clima più teso alla ricerca di capri espiatori sui quali caricare ogni altro problema. Stiamo parlando di 32 persone su una popolazione residente di 150 mila. Sono convinto che se affrontiamo questo problema dandogli la giusta dimensione, approderemo a quella positiva soluzione di cui il primo beneficiario sarà la comunità di Rimini intera. Quando si governa un Paese una Regione, una Città, non basta aizzare le folle, fare proclami. Infuocare temi e problemi per cavalcare paure. Chi governa o amministra deve operare, agire su temi e problemi nell’ambito delle norme che ha a disposizione. Il resto sono chiacchiere.”