L'housing sociale nasce dall'esigenza di allargare gli strumenti di politiche abitative anche per coloro che, pur non possedendo i requisiti per accedere all’edilizia residenziale pubblica (ERP) faticano comunque ad accedere ad abitazioni a libero mercato.
Si tratta di un allagamento - che si applica in misura retroattiva - per l’ammissione delle domande agli alloggi in regime di edilizia abitativa convenzionata. Una decisione coerente con il principio di governo integrato delle politiche sociali e socio-sanitarie del territorio.
“E’ necessaria una prospettiva di più ampio respiro – ha ribadito Gloria Lisi, Vicesindaco del Comune di Rimini - proiettata non solo a ridisegnare spazi urbani, ma anche a calibrare le politiche abitative rispetto ai cambiamenti demografici in un territorio i cui confini non coincidono solo con quelli geografici ma anche con quelli di un unico distretto in cui sono attivi i medesimi servizi sociali e socio sanitari. E’ importante creare un nuovo contesto relazionale - conclude il Vicesindaco del Comune di Rimini con delega alla protezione sociale - perché la qualità di vita è data anche dalla rete del contesto sociale dove far crescere nuove sinergie tra diversi soggetti pubblici che erogano servizi diversi. Si tratta di una decisione in linea con il nuovo modello organizzativo del servizio socio sanitario territoriale di ambito distrettuale, previsto dalla normativa regionale”.
Estendere le opportunità dell'housing sociale a tutti i comuni del distretto socio sanitario, includendo nella platea dei potenziali beneficiari (fino ad oggi ristretta ai soli residenti del Comune di Rimini) anche i residenti e coloro che lavorano in uno dei comuni del distretto di Rimini (comprendente comuni di Rimini, Bellaria - Igea Marina, e Unione dei Comuni della Valmarecchia).
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