Oltre a Oriana Maroni e all’Assessore alle Arti Massimo Pulini, fanno parte del comitato scientifico esperti le cui competenze, oltre che esprimere un legame con la città o la Biblioteca, rappresentano le diverse vocazioni e mission della Biblioteca Gambalunga: Alice Bigli, libraia ed esperta di promozione alla lettura, presidente di “Mare di libri, festival dei ragazzi che leggono”; Marcello Di Bella, già direttore della Biblioteca Gambalunga, ideatore e curatore di importanti eventi culturali quali “Cosa fanno oggi i filosofi?”, “Il festival del mondo antico”; Paolo Fabbri, semiologo di rilievo internazionale, la cui attività intellettuale investe campi molteplici: dal linguaggio alle arti, dalla comunicazione alla filosofia, dalla sociologia alla epistemologia; Piero Meldini, già direttore della Biblioteca Gambalunga, scrittore e saggista, che si è occupato di storia contemporanea, storia locale, storia dell’alimentazione, studioso dei codici e fondi gambalunghiani; Marco Missiroli, scrittore, collaboratore del “Corriere della Sera” e dell’inserto “La Lettura”, docente di Tecniche della Narrazione al Master della IULM; Alfredo Serrai, docente emerito di Biblioteconomia alla Sapienza di Roma, fra i maggiori studiosi di biblioteconomia e bibliografia, già direttore della Biblioteca Casanatense e della Biblioteca universitaria Alessandrina.
“Il futuro è la nostra storia”sono parole che potrebbero sintetizzare le celebrazioni dei 400 anni di quella che è stata la prima biblioteca civica e pubblica aperta in Italia, nel 1619. Merito del ricco e colto mecenate riminese Alessandro Gambalunga, che ha destinato alla città il suo Palazzo e la sua biblioteca, affinché fosse aperta a tutti, senza distinzioni di censo e religione, mostrando consapevolezza del prestigio che ne sarebbe derivato per il suo nome, ma anche attenzione per il bene pubblico e fiducia nella capacità di riscatto della cultura. Un gesto munifico di alto significato politico e civile, che mantiene inalterato il suo valore di testimonianza per la contemporaneità.
Da quattrocento anni in questa Biblioteca batte il cuore della città: si conservano le carte e le immagini che ne raccontano la storia. Ma non solo. Le sue ricche collezioni di libri a stampa, manoscritti e codici miniati, periodici letterari e scientifici, stampe, provenienti da ogni parte di Europa, rappresentano una mappa preziosa della cultura occidentale: dalla modernità all’età contemporanea.
Da qui l’importanza di festeggiare la nascita della Gambalunga sottolineandone la funzione di luogo della comunità. Un luogo che coniuga compiti di tutela e conservazione, di produzione e divulgazione della cultura e dell’informazione, ovvero di attore del "ciclo del sapere", tecnologicamente aggiornato, a quella di spazio di relazione e produzione di idee e creatività, di partecipazione alla vita civile. Da qui i numerosi progetti in programma, che vanno da interventi di riqualificazione e riorganizzazione dei servizi, a eventi espositivi ed editoriali, che prenderanno avvio da una festa di compleanno a cui sarà invitata tutta la città.
La biblioteca è oggi un’istituzione culturale che “riflette” la cultura nel tempo, una “testimone” del linguaggio e del sapere dell’uomo nei secoli. Un osservatorio e un laboratorio che può consentire a tutti di intervenire nel discorso che l'umanità fa su se stessa, ma anche di sperimentare collaborativamente ciò che gli uomini possono ancora essere o divenire. Ed è proprio a questo monitoraggio sulla cultura presente, nel suo costituirsi di passato, presente e futuro, che sono stati chiamati per dare il proprio apporto i componenti del comitato scientifico che oggi si è riunito per la prima volta.