Sono 105 in tutto i personal Computer desktop rigenerati, completi di schermo, tastiere e mouse che, lunedì scorso, sono stati consegnati gratuitamente in via Ducale, direttamente al settore Scuola e politiche educative. Un prezioso dono che si aggiunge ai 1200 pezzi di attrezzature informatica (pc, notebook e strumenti per la connessione internet) già distribuite a scuole e famiglie in meno di un anno.
Si tratta di 80 computer donati dalla Regione Emilia-Romagna a cui se ne aggiungono altri 25 donati dalla realtà “Trashware Cesena”, che si occupa di rigenerazioni di macchine informatiche. Un’operazione importante che si è conclusa grazie al contatto con la consigliera regionale Nadia Rossi e grazie all’Ass.re regionale alla scuola Paola Salomoni, che ha fornito il contatto con la realtà cesenate.
Personal computer che adesso verranno messi a disposizione delle scuole e degli studenti che ne faranno richiesta e che potranno essere utilizzati non solo per la DAD ma anche per sopperire alle diverse difficoltà economiche, accentuate da questa emergenza sanitaria, di nuclei familiari numerosi o che si trovano in difficoltà economica e non hanno risorse per acquistare le attrezzature informatiche necessarie a consentire ai propri figli di studiare.
La distribuzione verrà fatta nelle prossime settimane con un avviso agli istituti comprensivi e alle scuole superiori e saranno distribuiti a seconda dello stato di necessità dei richiedenti. Una parte di questi pc (circa 30) sono già stati consegnati alla scuola Borgese, per il recente furto di computer subito alla fine del 2020. Nella scuola infatti adesso è stato installato anche un sistema di antifurto.
”Il rapporto con dirigenti, insegnanti e famiglie è quotidiano – spiega l’assessore Morolli – conosciamo le esigenze degli strumenti di cui c’è bisogno per i progetti e le attività didattiche, per questo stiamo cercando di permettere a tutti, a prescindere dalle loro condizioni economiche, di poter seguire i programmi didattici online, a contrasto del digital divide. Una consapevolezza nata durante l’eccezionalità del lockdown, con la didattica a distanza, ma che oggi è diventata ormai bagaglio comune a scuole e famiglie.”