Il Teatro della città che emoziona non solo i ‘riminesi’, l'intervista con Mamma Micaela, romana e riminese d’adozione che ha fatto una donazione a nome dei due figli

Mamma Micaela, romana e riminese d’adozione, ha fatto una donazione a nome dei due figli: “Un gesto di fiducia perché da cittadini possano godere delle iniziative culturali che solo un Teatro come il Galli può offrire alla città”
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Un’emozione che si riesce quasi a toccare con mano quella che si respira in città a quattro giorni dall’inaugurazione del Teatro Galli, che domenica 28 ottobre inizia la sua nuova vita con la magnifica voce del mezzosoprano Cecilia Bartoli. Un’attesa che si respira girando tra i negozi del centro storico, che hanno aderito alla proposta lanciata dal Comune allestendo a tema ‘teatrale’ le proprie vetrine e che si conferma con il numero crescente di persone che hanno deciso di entrare in scena: attualmente sono oltre trecento le donazioni singole ricevute nell’ambito della campagna di partecipazione diffuso rivolto alla cittadinanza, e che da metà settembre prevede l’omaggio di un “fiore del Galli” (stucchi in gesso e rivestiti in foglia d’oro) a fronte di una donazione minima di 20 euro. Diverse le storie dei riminesi che hanno deciso di legare il proprio nome alla rinascita del Teatro: da chi decide di regalare il fiore per l’anniversario di nozze, chi lo usa anche come omaggio di rappresentanza (un fiore sarà spedito persino in Grecia).

C’è poi chi non è riminese di nascita, ma che ha Rimini nel cuore e che ha scelto di consolidare questo legame. E’ il caso di Micaela Fantini, nata e cresciuta e Roma ed oggi riminese a tutti gli effetti, che spiega la sua scelta di donare ai suoi figli il fiore simbolo degli amici e donatori del Teatro Galli. “A Roma i miei genitori mi portavano, sin da piccolissima, al teatro dell'Opera, facendomi appassionare al teatro e all'arte. Per questo, oggi che abito a Rimini con la mia famiglia, e sono madre di due figli, mi è sembrata un'occasione unica e irripetibile quella di poter a mia volta coinvolgere direttamente i miei figli alla riapertura del Teatro Galli, con una donazione a loro nome”. Un gesto di attaccamento e affetto a Rimini che colpisce, per una persona nata e cresciuta in un'altra città. “Ho da sempre un legame fortissimo con Rimini. Da piccola i miei genitori partivano regolarmente da Roma per venire in vacanza a Rimini e, passando di fianco alla palestra che sorgeva al posto del teatro Galli, fantasticavo sui suoi antichi sfarzi, le grandi rappresentazioni sul suo palco e l'eleganza di artisti e pubblico. A Roma i miei genitori mi portavano al teatro dell'Opera e non riuscivo a capire perché invece di cantare e recitare, nel teatro di Rimini, giocassero a pallacanestro e pallavolo”.

Perché ha voluto iscrivere i nomi dei suoi figli tra gli amici del Teatro Galli?

I miei figli sono nati a Rimini, saranno il futuro di questa città e spero che lo siano nella maniera più consapevole e positiva possibile. Più che un regalo il mio è stato un gesto di fiducia e speranza affinchè, da cittadini, riescano a godere e a partecipare delle iniziative culturali che solo un teatro come il Galli può offrire alla città”

Sono già appassionati di teatro?

Caterina, tredici anni proprio oggi, studia danza classica, Francesco, nove anni, il violino, ed entrambi hanno già respirato l'atmosfera del palco e dell'arte. Prima del Galli li abbiamo portati in altri teatri a vedere gli spettacoli, dal Rossini di Pesaro a Venezia. Hanno già assistito alla Sagra Malatestiana. Francesco, a tre anni, li ha vissuti ciucciandosi il dito seduto sulle mie ginocchia”

Parteciperete agli spettacoli inaugurali?

Si, grazie a mio marito Alberto, che si è svegliato alle cinque e, prendendosi un giorno di ferie, è riuscito a comprare i biglietti. La Bartoli, Bolle, Piovani, Sollima, la Zacharava, ma non solo, non ci vogliamo perdere uno spettacolo”

Caterina e Francesco cosa le hanno detto?

Sono entusiasti, orgogliosi del fiore che simboleggia la loro donazione e portano sul comodino gli articoli in cui sono riportati, tra gli altri, anche i loro nomi. Francesco spiava ogni giorno dai buchi del cantiere per vedere i lavori, impaziente di poterci un giorno entrare. Caterina non vede l'ora di poter rivedere Bolle, questa volta a pochi metri da casa sua, dopo averlo già visto a Verona. Voglio aspettare, mi ha detto, fino a quando esce dai camerini e, chissà, poterlo incontrare”.

Si ricorda che la campagna Entra in scena con un fiore terminerà il 28 ottobre: solo chi effettuerà una donazione entro quella data potrà quindi ricevere il ‘fiore del Galli’.

 

 

Info tel. 0541 704295 – 704292

www.teatrogalli.it

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 16:43