"Buonasera.
E’ la prima volta che parlo di fronte a tanta gente. Sono emozionato.
Mi chiamo Luciano Bagli, sono nato a Rimini il 28 dicembre del 1943. Sono nato nello stesso giorno in cui le bombe cadevano su questo teatro, chiudendolo per 75 anni. La mia stessa età.
Mia mamma, Rosina Tentoni, raccontava che sono nato prematuro, forse per colpa dello spavento per quel bombardamento che aveva distrutto quasi tutta Rimini.
Una di quelle bombe era caduta nella zona di via Pomposa, sulla casa di fianco a quella dove vivevano i miei genitori .
Avevo appena poche ore di vita ma nessuna certezza di avere un futuro.
Per scampare ai bombardamenti e alle macerie, tanti riminesi sfollarono verso le campagne e così anche la mia famiglia. In quei giorni c’erano solo disperazione e macerie, mi hanno raccontato i miei genitori. Ma credo che mia mamma e mio babbo abbiano deciso di mettermi al mondo, perché erano persone forti e piene di speranza come tanti riminesi.
Non ho particolari meriti per essere qui, su questo palco.
Sono solo nato lo stesso giorno in cui il Galli è crollato. In 75 anni abbiamo ricostruito Rimini, con sudore e fatica. Io sono diventato marito, padre e nonno. Adesso era ora che riaprissimo questo teatro.
Non so cosa dirvi di più.
Come tanti riminesi non ho mai potuto vedere un’opera qui dentro. Stasera ci riesco. Sono contento di essere di Rimini, di avere 75 anni e di essere stasera al teatro Galli. Grazie."