L'ultima, in ordine di tempo, è l'istruttoria pubblica appena pubblicata sull'albo pretorio del Comune di Rimini (albopretorio.comune.rimini.it) riguardante il progetto “Unità di strada senza fissa dimora”. Approvato nell'interno del Piano di zona per la salute e il benessere sociale - triennio 2018-2020 - del distretto di Rimini, il progetto, di durata annuale, è finalizzato al monitoraggio della persone senza fissa dimora presenti sul territorio e alla mappatura dei luoghi del disagio con l’obiettivo di attivare interventi a bassa soglia (anche innovativi), di ridurre la grave marginalità, consolidare la rete dei soggetti pubblici e privati che a vario titolo si occupano di senza fissa dimora. Tramite l'istruttoria pubblica l'Amministrazione intende sviluppare una co-progettazione insieme a soggetti del terzo settore al fine di valorizzare l’esperienza di tali realtà presenti sul territorio.
Più in generale, sono più di 120 i posti letto per la prima accoglienza messi a disposizione dal sistema riminese pubblico e privato per il sostegno dei senza fissa dimora e delle persone più deboli che si trovano a fronteggiare le difficoltà della stagione invernale. Un sostegno immediato, già attivato, ma che in queste settimane si sta preparando ad un eventuale potenziamento,in previsione di un peggioramento delle condizioni climatiche nei prossimi giorni e nelle prossime settimane. Altrettanti i pasti offerti, in media, nelle strutture gestite dall'associazionismo. Quotidiani i monitoraggi dei volontari nelle zone critiche della città, alcuni dei quali svolti insieme a personale medico e paramedico.
“Sta a noi - sottolinea Gloria Lisi, assessore alla protezione sociale del Comune di Rimini - “andare a cercare le persone che non vengono a cercare noi”, come diceva don Oreste Benzi. Questo lo spirito con cui intendiamo potenziare il monitoraggio e il sostegno ai più emarginati. Nel farlo ci affidiamo alla consolidata rete pubblico privato che, tramite l'associazionismo, a dimostrato a Rimini di poter costruire un efficace sistema di sostegno e accoglienza. Attingiamo all'esperienza consolidata dell'associazionismo locale offrendo, aldilà delle risorse necessarie, anche i professionisti e i nostri servizi sociali. I volontari delle Unità di strada e delle mense conoscono spesso per nome, uno per uno, gli emarginati, perchè li incontrano quotidianamente. Un servizio di prossimità pienamente integrato nei servizi territoriali”