Lunedì 24 settembre, con decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, era stato approvato il progetto relativo alla realizzazione degli interventi lungo la SS 16 “Adriatica” nel tratto interessato dai lotti 1a e 1b dei lavori di ampliamento a tre corsie della A14 Bologna – Bari – Taranto, tratto Rimini Nord – Cattolica per un importo complessivo di 32.348.077 euro.
Una bella notizia, dopo un tempo infinito di attesa. Un tempo in cui gli Enti locali avevano strappato a forza di viaggi, proposte, moral suasion un articolato programma comprendente 10 interventi nei Comuni di Rimini, Riccione e Misano, necessario per il miglioramento della viabilità lungo la direttrice stradale principale di entrata e uscita da e per la Riviera riminese.
Quello stesso giorno - nel mentre senatori locali, prima del tutto contrari alle opere di terza corsia autostradale e relativi svincoli e rotatorie, esultavano oltre ogni normale propaganda - facevo seguire questo testuale commento: ‘Un passaggio fondamentale è rappresentato dall’appalto dei lavori che chiediamo che avvenga nei tempi più veloci possibili, sperando che si possa arrivare ad un affidamento in house. Ora siamo vicini ad un risultato su cui ci siamo impegnati in tutte le sedi e con un gioco di squadra che ha coinvolto la Regione, la Provincia e tutti i Comuni interessati.
Infine un’ultima considerazione: se a Roma non si perderà ulteriore tempo nel chiudere la procedura i cantieri potranno aprire entro l’estate 2019. Più che un auspicio a questo punto va considerato come un impegno inaggirabile.’
Impegno inaggirabile un caspita! Dovevano essere poche settimane, poi prima di Natale, poi sicuramente dopo il 6 gennaio, il 21 gennaio era sicuro. Siamo al 26 di febbraio e pare che la prossima settimana sia quella buona. Va specificato un elemento: a quanto pare tutto si è arenato sul tavolo del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Non sono Anas e Società Autostrade ad avere causato questo ennesimo ritardo, che, a questo punto, rischia di far saltare quell’auspicio avanzato da tutti i sindaci e dalle comunità del territorio di vedere aperti i cantieri entro l’estate 2019.
Da parte mia, non mi interessa la speculazione politica. Sarei il primo a essere contento se il l’orologio non arrivasse a 156 o a 157. Lo sarei stato ancor di più, naturalmente, se il conteggio si fosse fermato alla doppia cifra ma tant’è. La palla è in mano al Ministero, il pulsante dello start è su quel tavolo. Anche un giorno di ritardo, a questo punto, rischia seriamente di sfasare ogni tempistica. Speriamo che questa infinita telenovela finisca una volta per tutte”.
Come si ricorderà Due rotatorie sulla strada statale 16 all’altezza degli incroci con la consolare San Marino (SS72) e via Coriano (Sp41) sono solo le ultime, e per questo forse le più importanti, di un lungo e costante intervento per la rimozione sul tratto riminese della statale 16 dei cosiddetti “buchi neri”. Un lavoro che ha visto la comunità locale impegnata in prima persona nel corso degli anni per risolvere tutte le problematiche dovute alle intersezioni pericolosissime della viabilità, dalla rotatoria delle Befane al sovrappasso di via Marecchiese, alla rotatoria con la SS 9, alle rotatorie di via Covignano e via della Grotta Rossa, al sottopasso di via Edelweiss Rodriguez, a quella all’altezza dello stabilimento Valentini attualmente in corso con una spesa di oltre 5 milioni di euro.
Due opere che andranno ad eliminare gli impianti semaforici attualmente presenti dunque, e che, assieme alla realizzazione di cinque sottopassi (all’altezza di Via della Fiera, Via Covignano, via Coriano, SS72, via Euterpe) e di un percorso ciclopedonale in località Padulli - Covignano, saranno in grado di ricucire le fratture tra la città a mare e a monte della Statale Adriatica, costituendo un passo avanti per importanza fondamentale e strategico per andare a ricucire le fratture tra la città a mare e a monte della Statale Adriatica.