La manovra, illustrata in Consiglio dall’assessore al Bilancio Gian Luca Brasini – è stata integrata da un emendamento presentato dai gruppi di maggioranza (18 favorevoli e 6 contrari) – che rispetto alla proposta iniziale della giunta fissa a 15.000 euro la nuova soglia di esenzione portando gli esenti a quota 55.983 ovvero il 50,43% dei dichiaranti. L’applicazione delle aliquote sarà progressiva, in relazione all’aumentare del reddito imponibile, dallo 0,55 allo 0,8 per cento. La manovra comporta un incremento del gettito Irpef di 4,8 milioni di euro che saranno destinati ad investimenti e in particolare il “Progetto per la riqualificazione urbana e ambientale e il recupero delle vocazioni identitarie dei luoghi dell’area turistica di Rimini Nord” per 3,7 milioni di euro, l’ampliamento della scuola elementare in località Gaiofana e lavori su altre strutture scolastiche per 500 mila.
“Parto da una domanda che ha posto il consigliere Renzi – ha esordito il sindaco Andrea Gnassi nel suo intervento in consiglio Comunale – Perché il Governo ha sbloccato l’aliquota Irpef? La risposta è molto semplice: perché oggi l’Irpef è l’unico strumento a disposizione dei Comuni. Con Anci da tempo i sindaci hanno posto il tema di un rinnovato patto tra le istituzioni locali e il governo del paese, affinché si riconosca il ruolo dei Comuni, che da Bolzano alla Sicilia sono l’architrave su cui si regge il paese, ne sono l’ossatura. Con l’attuale governo così come con quelli precedenti, Anci ha auspicato una riforma generale per favorire l’autonomia fiscale, organizzativa e di investimento delle istituzioni locali, in cambio dell’assunzione di responsabilità dei Comuni nel concorrere al bilancio del paese. I Comuni possono contribuire a coprire i buchi di bilancio dello Stato, ma se hanno l’autonomia e le leve per farlo. Ci hanno dato strumenti per una lotta serrata all’evasione e all’eluzione dei tributi? Abbiamo strumenti coercitivi per il recupero della Tari che non finiscano per essere sub-iudice? In questo paese non si sbloccano gli investimenti, non partono le infrastrutture, si confermano i tagli ai trasferimenti: in questo sfascio l’unico strumento che il governo fornisce agli enti locali è lo sblocco dell’Irpef”.
Il sindaco ha poi illustrato i dati dell’Agenzia delle entrate rispetto alle aliquote applicate nei Comuni. “Dei 7.965 comuni italiani, 129 in condizione speciale, 1.180 non sono presenti nella banca dati. Dei 6.656 Comuni considerati per il 2018 (83.56%), l’1,82% e cioè 85 non applica l’Irpef. L’83,64% dei Comuni e cioè 5.496, applica l’aliquota unica – ha aggiunto – il 40% con aliquota massima allo 0,8% e di questi 1.456 senza alcuna esenzione. Nei restanti 763 Comuni con aliquota massima allo 0,8%, l’esenzione media si ferma a 10mila euro. Quindi il 40% dei comuni italiani applica un’aliquota quasi tre volte più alta di quella tenuta finora da Rimini e con un’esenzione più bassa. Sono poi 2.906 e cioè 53% dei Comuni con addizionale Irpef ad applicare aliquote uniche dallo 0,7 allo 0,4%”. In sintesi il 93% dei Comuni ha aliquote più alte del Comune di Rimini.
“E’ evidente che non facciamo i salti di gioia per questo allineamento delle aliquote Irpef. Ma la rivendichiamo come una scelta politica, di indirizzo, per una manovra che va nella direzione di sostenere gli investimenti e per la tenuta del sistema del welfare. Investiamo 900mila euro all’anno in più della media regionale con comparazione procapite per il sostegno all’handicap nelle scuole e lo vogliamo mantenere; due milioni di euro annui per il sostegno dell’handicap adulti, 2,8 annui per scuole infanzia e nidi. La tenuta del sistema welfare vuol dire equità sociale, così come gli investimenti vogliono dire lavoro”.
A partire dal “Progetto per la riqualificazione urbana e ambientale e il recupero delle vocazioni identitarie dei luoghi dell’area turistica di Rimini Nord”, primo stralcio dei lavori inseriti nel bando Periferie. “Auspico che i soldi del Bando Periferie prima o poi arrivino, ma intanto un anno è passato. A dicembre 2017 noi sindaci abbiamo firmato la convenzione a palazzo Chigi, validata nell’aprile 2018 dalla Corte dei Conti. Avremmo già potuto essere partiti con i cantieri. Intanto stiamo lavorando con Regione e Cassa Fondo e prestiti per favorire l’accesso al credito agli imprenditori attraverso un fondo di garanzia. Abbiamo da poco chiuso il quinto scarico a mare della zona nord, siamo pronti per partire con i cantieri per la riqualificazione del prodotto turistico, questo a fronte di una tassazione media procapite ancora tra le più basse in Italia. E’ una manovra che ha un prezzo, ma che crea una prospettiva chiara che guarda al presente e al futuro della città”.
Il Consiglio Comunale ha inoltre approvato la modifica al regolamento per l’applicazione del Canone per l'occupazione di Spazi ed Aree Pubbliche (Cosap), una delle misure che rientrano nel pacchetto a contrasto dell’evasione tributaria. La delibera, approvata con 18 favorevoli e 6 astenuti e nessun contrario, prevede che chi intende fare domanda di occupazione di suolo pubblico dovrà allegare una dichiarazione sostitutiva che attesti di essere in regola con il pagamento della TARI. La verifica del mancato o parziale pagamento della tassa rifiuti da parte degli uffici comporterà il diniego, la sospensione, la revoca del titolo abilitativo. La concessione rilasciata sulla base di una falsa dichiarazione sostitutiva, oltre alle relative conseguenze penali, prevederà una contestazione dell’originaria abusività della sua occupazione con applicazione della indennità, maggiorata di sanzioni ed interessi. Approvato anche un emendamento presentato dal consigliere di Patto Civico Mirco Muratori.