Le prime sanzioni del 2021 con le nuove tecnologie per fermare il conferimento scorretto dei rifiuti.
Sono posizionate vicino ai cassonetti della raccolta differenziata e quando si attivano mediante rilevatori di movimento, iniziano a scattare delle foto.
È questo il funzionamento delle foto trappole, posizionate in alcune zone di Rimini (ma che a rotazione copriranno tutto il territorio) nelle adiacenze dei cassonetti dei rifiuti; un meccanismo che consente di individuare e sanzionare chi conferisce i rifiuti in modo irregolare.
Il sistema di video camere a sensori per la rilevazione delle immagini, attivato in fase sperimentale a Rimini già dal 2019, solo nei primi 2 mesi dell’anno ha consentito di elevare 6 violazioni al regolamento regionale che disciplina l’attività in materia di raccolta e conferimento dei rifiuti. Sanzioni che sono state elevate nelle aree di raccolta dei rifiuti in cui sono state posizione i dispositivi di foto trappola. Le zone non sono mai fisse ma cambiano a seconda delle esigenze e delle segnalazioni sui conferimenti sbagliati che fanno i cittadini oppure gli organi di vigilanza. Le 6 telecamere infatti vengono via via spostate fra le diverse isole ecologiche al fine di coprire tutto il territorio comunale.
Sanzioni che variano da un minimo di 52 euro ad un massimo di 300 a seconda del tipo di violazione che si commette: dal mancato conferimento nei contenitori predisposti dal gestore, a quello dei rifiuti speciali non assimilati, dei rifiuti impropri o dei rifiuti urbani appartenenti ad una frazione merceologica diversa da quella cui è destinato il contenitore, o della quale è prevista la raccolta. Fino alle sanzioni ben più gravi per l’errato conferimento di rifiuti pericolosi o l’immissione nei contenitori di rifiuti liquidi o sostanze incendiate, oppure anche lo spostamento, il ribaltamento o danneggiamento delle attrezzature rese disponibili dal gestore per il conferimento dei rifiuti.
Sono in tutto 29 i casi di violazione e gli articoli contemplati dal regolamento regionale che possono essere contestati a chi non fa attenzione a questi importanti aspetti di regole civili. La rilevazione delle violazioni può avvenire sia tramite l’occhio elettronico, il cui controllo è affidato ad agenti accentratori del gestore appositamente formati e abilitati a questo tipo di rilevazioni, sia attraverso l’accordo recentemente rinnovato dal Comune di Rimini con il Corpo delle Guardie Ecologiche Volontarie - G.E.V. della Provincia di Rimini. Questa attività di controllo sul corretto conferimento dei rifiuti, copre tutto il territorio comunale e comprende - fra le altre cose - anche: la verifica dei sacchetti contenenti rifiuti; la verifica dei rifiuti abbandonati esternamente ai cassonetti stradali; l’assunzione d’informazioni e le indagini, volte all'identificazione del colpevole per il successivo sanzionamento, che avviane sempre da parte della Polizia Locale, la quale si occupa della notifica finale al trasgressore.
Le Fotocamere di Controllo Ambientale sono in grado di fare foto a colori di giorno e in bianco e nero di notte anche in caso di assenza totale di illuminazione fornendo informazioni visuali sugli utilizzatori delle postazioni identificate e inviando un sms di allarme nel caso di tentativi di manomissione. Le zone video-sorvegliate, autorizzate dalla Prefettura, sono state individuate sulla base delle segnalazioni pervenute dai cittadini, dalla Polizia Municipale, dall’ufficio ambiente, dalle Guardie Ecologiche Volontarie e dal gestore del servizio di raccolta.
“L’abbandono dei rifiuti è un gesto di offesa all’ambiente – sottolinea l’assessore all’Ambiente Anna Montini – e al decoro e alla città. La mancata correttezza della differenziazione di plastica, carta, vetro e rifiuti organici, o per pigrizia o per superficialità, come pure l’abbandono dei rifiuti a terra rappresentano una mancanza di rispetto verso la stragrande maggioranza dei riminesi, i quali si impegnano ogni giorno affinché la raccolta differenziata possa essere una risorsa e anche, in generale, per un corretto conferimento dei rifiuti. Queste nuove tecnologie, come pure la collaborazione con il gestore dei rifiuti e le Guardie ecologiche, ci consentono di attivare un sistema di controllo mirato e diffuso sul territorio che vuole essere un deterrente nei confronti di chi pensa che queste azioni scorrette possano restare impunite e, peggio ancora, tollerate”.