Il Ministero dell’Ambiente infatti ha inviato al Comune la formale comunicazione dell’avvio il 5 luglio scorso della procedura di verifica di assoggettabilità a V.I.A (valutazione di impatto ambientale) dell'opera sulla base della documentazione prodotta da ANAS in collaborazione con il Comune. La documentazione – lo studio preliminare Ambientale completo del progetto preliminare redatto secondo gli standard Anas – era stato presentato al Ministero dell’Ambiente per l’istruttoria il 18 febbraio 2019. Lo studio e la progettazione preliminare consegnata al Ministero contengono anche la valutazione ‘costi/benefici’ dell’opera, con risultati molto favorevoli per un’infrastruttura ritenuta indispensabile per la rete viaria locale e regionale. Ora, con l’avvio della procedura di verifica, il Ministero ha per legge 90 giorni di tempo per esprimersi con il proprio provvedimento (e per raccogliere eventuali osservazioni), dopo di che sarà possibile procedere con la progettazione definitiva ed esecutiva e con la gara d’appalto.
“Dopo un’attesa lunga ben cinque mesi, finalmente il Ministero ha acceso una luce e una segnalazione pubblica fatta dal sindaco Andrea Gnassi – commenta l’assessore ai Lavori pubblici Jamil Sadegholvaad – dunque se non ci saranno ulteriori ritardi da parte di Roma, sarà possibile rispettare il cronoprogramma che ci siamo prefissati: l’obiettivo è quello di concludere entro il 2019 il progetto esecutivo per poi poter procedere alla gara d’appalto e affidare i lavori. Ricordo che Anas, in attesa del provvedimento del Ministero dell’Ambiente, ha già affidato la progettazione esecutiva; inoltre nei prossimi mesi si procederà con l’acquisizione delle aree che saranno oggetto di cantiere. Questo, ovviamente, nella speranza che le continue diatribe che affliggono il governo non interferiscano con il compimento di un percorso lungo e complesso, che ha visto l’Amministrazione comunale investire tempo, risorse, intercettare finanziamenti statali. In gioco c’è un’opera strategica per il decongestionamento della mobilità locale e per migliorare la vivibilità di chi risiede e frequenta la zona di Santa Giustina, ma che avrà un impatto sull’intera viabilità regionale”.