Ve lo riportiamo in calce, assieme alla foto della premiazione del gruppo di amici bresciani affezionati alle vacanze a Rimini da 30 anni e premiati dall’assessore Jamil Sadegholvaad che ha portato loro il saluto della città e consegnato il riconoscimento riservato ai turisti fedeli
“Possono Rimini, e soprattutto San Giuliano Mare, diventare una sorta di seconda casa per un gruppo di bresciani arrivati in Romagna adolescenti e ora diventati adulti? Possono eccome, visto che da 30 anni non manca mai una visita, una vacanza, magari anche solo la scappata di un giorno per un pranzo e il saluto agli amici conosciuti in spiaggia, e che ora sono come fratelli.
Come spesso accade tutto è successo casualmente a fine degli anni Ottanta: 1989, si pensa alle vacanze, Rimini è il “mito”. Io (Gianluca), Simonetta, Paolo, Edoardo, gli storici di un gruppo che è andato anche ad allargarsi negli anni d’oro, approdiamo a San Giuliano più per scelta dei nostri genitori che nostra. Ma è subito amore. Perché non sarà Marina Centro, ma tutto ciò che ci circonda si fa spazio ed entra nel cuore.
Prima Villa Maris, por altri hotel. Il Bagno 1 di Nelida e Giovannino con le partite a ping pong e bocce, i piano bar capaci di diventare karaoke nelle gelaterie, la pizza mangiata in spiaggia dopo mezzanotte presa alla Capannina, i bomboloni dell’alba a Rivabella. E poi i primi baci sul pontile, i primi amori, le emozioni anche solo nel tenersi mano nella mano. E la “trasferta” serale, sedicenni e senza patente, al pattinodromo a Rimini prendendo il mitico traghettino con 500 lire andata-ritorno. Poi sono arrivate le auto, le birrerie a Marina Centro con la musica dal vivo, le piade a Covignano, le discoteche. Ma tutto ciò che c’è stato prima è quello che sempre resterà.
Per noi, legati a Brescia come alla Riviera, sono ricordi indelebili della nostra giovinezza. E ancora oggi, diventati adulti e genitori, facciamo in modo che quei momenti restino tra i più belli della nostra vita. Grazie a Simone, a Davide, a Cristian, a Gianluca, a tutti coloro che abitano qui e che qui ci fanno sentire a casa oggi come ieri, ogni volta in cui la nostra auto spegne il motore e il nostro cuore si apre”.