Come noto, sono molte ed importanti le concessioni che il legislatore riconosce ai lavoratori pubblici e privati che assistono familiari in condizioni di disabilità per conciliare l’attività lavorativa con le esigenze di tutela dell’invalido che consentono di fruire fino a tre giorni di permesso mensile retribuito coperto da contribuzione figurativa.
“Benefici – viene ricordato nella circolare - che comportano un sacrificio organizzativo (e, per gli enti pubblici, anche economico) per il datore di lavoro, giustificabile solo in presenza di esigenze riconosciute dal legislatore (e dalla coscienza sociale) come meritevoli di superiore tutela.
Il Legislatore ha inteso farsi carico della situazione della persona in stato di bisogno, predisponendo i necessari mezzi economici attraverso il riconoscimento di un diritto al congedo in capo ad un congiunto del disabile che ne usufruisce, nell’interesse del disabile stesso e della collettività, come espressione dello Stato sociale.”
Per questo è importante che siano conosciute sia da chi ne usufruisce sia da chi ha compiti di controllo le regole di fruizione dei permessi previsti dalla legge così da evitare un uso improprio e le pesanti conseguenze sul piano disciplinare che potrebbero conseguire fino al licenziamento per giusta causa, “giacché tale condotta si palesa, nei confronti del datore di lavoro come lesiva della buona fede, privandolo ingiustamente della prestazione lavorativa in violazione dell'affidamento riposto nel dipendente”.
“Alla luce di quanto sopra – viene ricordato - si raccomanda ai dirigenti ed ai titolari di posizione organizzativa di informare il personale assegnato in ordine ai contenuti della circolare ed alle corrette modalità di fruizione dei congedi con particolare riferimento ai periodi biennali o, comunque, ai periodi continuativi di lunga durata.
Si ricorda, infine, che l’Ente può mettere in campo alcune iniziative di controllo sul personale, con la specifica finalità di verificare e punire gli eventuali abusi.”