Un piano non solo di principio ma di azioni concrete guidato da una Cabina di regia collegata al Patto per il lavoro per il monitoraggio dell’impatto economico sui settori coinvolti e sui fondi necessari alla riconversione dei processi produttivi.
A Rimini su molti aspetti siamo già avanti – ha continuato l’assessore Montini - penso ad esempio all’azzeramento dell’uso degli oggetti di plastica monouso nelle mense scolastiche dove ora si usano piatti, posate e bicchieri di porcellana e vetro lavabili quindi in la lavastoviglie e riutilizzabili. Un ottimo risultato che raddoppia: oltre 4 milioni di oggetti monouso evitati all’anno, sicura riduzione dei rifiuti e soprattutto un messaggio di non spreco ai nostri cittadini più giovani.
Soddisfatta anche per l’identificazione di punti chiari sia per favorire la raccolta dei rifiuti nei fiumi responsabili secondo dati circostanziati dell’80% dei rifiuti che giungono in mare, sia per la raccolta di rifiuti in mare e per la prevenzione in genere attraverso accordi specifici di filiera con associazioni di pescatori e acquacoltori, operatori che offrono anche servizi importanti alla collettività come il cosiddetto fishing for litter, che si traduce nel riporto a terra dei rifiuti accidentalmente pescati.
Importante infine non dimenticare le azioni che portano ad una vera transizione che non è solo quella dei materiali ma anche quella dell’accompagnamento del settore e delle imprese che devono riconvertire modalità di produzione verso oggetti di plastica non più monouso bensì riutilizzabili.
Il Comune di Rimini ha da tempo sostenuto alcuni progetti per il fishing for litter e di sperimentazione per valutare la riciclabilità di alcuni rifiuti di plastica provenienti dal mare e su questo andremo avanti per favorire una vera economia circolare, che oltre alla prevenzione del rifiuto ben consideri anche tutte le possibilità di recupero e successivo riciclo dei materiali al fine di creare materie prime seconde (per cui il processo industriale è molto meno impattante nell’ambiente rispetto a quello che genera materie prime vergini, ossia senza riciclo dei materiali) pronte per entrare nuovamente nei processi produttivi.
Importante è togliere il ruolo che la plastica ha assunto anche con azioni che ne rendano superfluo l’uso, ed è per questo che stiamo reinstallando fontanelle pubbliche in vari luoghi della città o rifunzionalizzando quelle che, magari da tempo, non funzionavano più. Su questo fronte di contrasto all’utilizzo smodato delle bottigliette di plastica come comune stiamo definendo proprio in questi giorni un progetto per l’installazione di erogatori di acqua nelle palestre e nelle scuole, così come in occasione dei grandi eventi che si svolgono in Riviera promuoviamo un contrasto consapevole al proliferare della plastica attraverso l’utilizzo di materiale maggiormente ecocompatibili.
Tutte azioni che hanno il loro fulcro nelle campagne d’informazione verso i giovani, la vera speranza per un cambiamento reale e concreto proiettato non nell’oggi ma nel futuro. Ed è per questo che ringrazio particolarmente tutte quelle realtà associative che si distinguono in un’azione quotidiana nei confronti dei nostri ragazzi come Basta Plastica in Mare e Legambiente per le azioni concrete di sensibilizzazione della cittadinanza e soprattutto degli scolari.”
“PlasticFreER” è il Piano della Regione approvato dalla Giunta nell’ultima seduta per una strategia condivisa con enti pubblici, imprese, sindacati, associazioni e comunità scientifica per liberare dalla plastica usa e getta uffici, mense, sagre e feste e ripulire spazi pubblici, fiumi, mare e spiagge. Un percorso comune in 15 azioni per un’economia sempre più circolare e sostenibile.
Riconvertire, ridurre e ripulire. Sono tre i pilastri della norma approvata dalla Giunta regionale che si traducono in sostegno, con fondi e incentivi, per la riconversione delle imprese che producono plastica con particolare riferimento a quella monouso; aiuti agli enti pubblici e ai privati che decidono di ridurne l’uso e un progetto speciale di pulizia per rimuovere i rifiuti - in particolare quelli plastici - dai letti dei corsi d’acqua, dal mare e negli spazi pubblici.
Pronti da subito quasi 2 milioni di euro, ma l’auspicio è che già nell’ambito dell’esame del bilancio 2020 della Regione – la manovra ha iniziato in questi giorni l’iter in Assemblea legislativa con l’arrivo in Aula a inizio dicembre – si possano aumentare le risorse disponibili, soprattutto per il settore produttivo. Il Piano non segue infatti una logica sanzionatoria bensì punta alla gestione condivisa della fase che si apre: collegata al Patto per il Lavoro con tutte le parti sociali, verrà istituita una Cabina di regia che dovrà stabilire modi e tempi di attuazione delle azioni previste, valutando gli impatti dal punto di vista ambientale ed economico e quindi definire i fondi necessari.