Inafferrabile, insopportabile, inclassificabile. Limonov è diventato un fenomeno planetario dopo la biografia romanzata che gli ha dedicato Emmanuel Carrère. Cresciuto in Ucraina, tra gli scrittori più estremi e riconosciuti degli ultimi decenni, Eduard Limonov ha fatto della propria esistenza “dal sottosuolo” una vita da romanzo. Il ritorno in Russia dopo anni di esilio coincide con una “poetica della politica” di oltranza: Fondatore del Partito Nazional Bolscevico nel 1993 e di L’Altra Russia
Nel 2010, è stato arrestato nel 2001 con l’accusa di cospirazione contro l’ordine costituzionale (“Il carcere per me è stato come un monastero”, ha detto). Ha vissuto a New York e a Parigi, ha scritto libri importanti, contraddittori, radicali. L’ultimo romanzo tradotto in Italia, Il boia (Sandro Teti Editore, 2019),* racconta l’ascesa sociale di un immigrato polacco negli Stati Uniti, in un delirio sessuale che mette alla gogna la follia del nostro tempo.
Eduard Limonov è in Italia per un tour di incontri esclusivi. Prima di tornare a Mosca, sarà a Rimini giovedì 12 dicembre, al Teatro degli Atti, dalle ore 17. A dialogare con lui, l’editore Sandro Teti, il direttore di Pangea Davide Brullo, lo scrittore Nicolò Locatelli. Letture di Silvio Castiglioni.
L’incontro è organizzato e ideato dal quotidiano culturale Pangea (www.pangea.news) e da Sandro Teti Editori con la collaborazione del Comune di Rimini.