Prima di ogni altra riflessione ed analisi, prima di tornare a collaborare per l’edizione del Meeting 2020, c’è una parola che è giusto dire oggi: grazie Emilia.
In quello che considero un arrivederci e non un addio all'impegno per il bene comune, vedo tutto il bello che hai lasciato in eredità dopo 27 anni di presidenza di quello che è diventato negli anni uno degli eventi culturali e spirituali più attesi e importanti del mondo. Ne abbiamo parlato molte volte assieme, eredità è cosa diversa da mera discendenza. La prima è altruismo, la seconda egoismo. Il tuo è stato un esempio non solo di passione, tenacia e profondità umana e culturale ma anche una presenza forte nella tua città. Hai saputo fare del dialogo e della sfida del dubbio il centro di un percorso di crescita straordinario, umano e collettivo, a Rimini e per Rimini.
Il Meeting ha portato nella nostra città migliaia e migliaia di persone, probabilmente milioni se si sommano le edizioni, che si sono incontrate, confrontate, hanno dibattuto, crescendo insieme. Oggi sono andato a rileggere le righe con cui l’Amministrazione comunale ti ha conferito il Sigismondo d‘Oro ,nella pergamena che saluta i cittadini nell’ingresso della residenza comunale:”Per avere dato un fondamentale contributo alla creazione e alla organizzazione di un evento come il Meeting per l’amicizia tra i popoli, che ogni anno accende su Rimini l’interesse del mondo.
Per aver promosso costantemente un discorso culturale mirato a favorire il dialogo e il confronto tra esperienze diverse; per avere condotto un forte impegno educativo a beneficio delle giovani generazioni”. Erano del 2004 queste parole. Le parole contano, ma conta anche verificarle su di se, mettersi in gioco in una relazione nuova, soprattutto se hai un ruolo pubblico . Penso, in questi anni da sindaco, di poter dire di averlo fatto con te e con il meeting. E questa storia, questa esperienza, come quelle vere, non opportunistiche o dovute , ha costruito un rapporto che ha portato a stringere ancora forte il legame tra meeting e città , proprio in questi anni di tempi inediti e cambianti .
Penso di poter dire che nei tanti temi, e nelle domande esplorate, ne sia uscita voglia di continuare a lavorare insieme, alla ricerca di bellezza e bene comune. Quelle parole del 2004, che non ho voluto citare in questi anni, ho provato però a praticarle e verificarle. Solo così, secondo me, rimangono valide e solide, ancora più oggi di quell’ormai lontano 2004. Sono convinto che ti vedrò ancora quest’anno, da volontaria - come comunque ti sei sempre voluta definire - negli stand, nei luoghi del Meeting e nelle piazze della nostra città. Ancora una volta, grazie Emilia.