Sono giorni, settimane, di grande incertezza, contraddistinti da un costante richiamo al senso di responsabilità individuale e collettivo per uscire nei tempi più rapidi possibili da questa tempesta che sta travolgendo e allo stesso tempo immobilizzando l’intero Paese e le nostre città.
Una situazione d’emergenza straordinaria e imprevista che ha avuto però come effetto quello di risvegliare il senso di appartenenza ad una comunità, di solidarietà e di vicinanza, seppur solo ideale, che consente anche di accantonare gli interessi individuali. Un clima che sarà necessario preservare anche quando la tempesta sarà passata e sarà l’ora di rimboccarsi le maniche per ricostruire. Perché se oggi l’impegno principale e assoluto è fronteggiare l’emergenza sanitaria, non si può non pensare al domani. Quando sarà ancora necessario che ognuno, come avviene oggi, faccia la sua parte. Istituzioni e cittadini.
In queste settimane di ‘pausa forzata’ sono tanti i titolari di attività economiche che oltre a fare i conti con la preoccupazione per la salute propria e dei propri cari, sono alle prese con le ansie e le difficoltà legate a questa sospensione prolungata e alle ripercussioni a breve e medio termine che questa avrà sui bilanci di fine mese.
Penso ad esempio ai tantissimi esercizi commerciali, che ancor prima dell’obbligo di chiusura necessariamente e dolorosamente imposto da Governo e Regioni, avevano risentito di un calo di clienti legato al clima di instabilità; e ancora ai pubblici esercizi costretti ad abbassare le serrande e alle attività ricettive per le quali si annunciano mesi difficili. Ci saranno le manovre di sostegno statali, gli enti locali stanno già valutando misure per dare ossigeno sospendendo rate e imposte, ma serve anche un’assunzione di responsabilità individuale. Mi rivolgo in questo caso ai tanti proprietari di immobili dati in affitto ad uso commerciale o produttivo: negozi, bar, ristoranti, alberghi. L’invito accorato è quello di valutare misure di alleggerimento dei canoni di affitto, rinunciando magari ad una parte di entrate ma garantendo al proprio locatario condizioni più favorevoli per riprendere in mano la propria attività. Si tratterebbe di un sacrificio nell’immediato, con effetti sul lungo periodo: situazioni emergenziali come quella che stiamo vivendo richiedono il massimo sforzo da parte di tutti e ci danno anche l’opportunità di cambiare prospettiva.
Anche il Comune mette in campo le sue risorse: ricordo infatti che già mesi fa abbiamo messo a punto un pacchetto di interventi a sostegno delle imprese, la no-tax area, che – proprio nell’ottica di stimolare una rinegoziazione al ribasso dei canoni di affitto - prevede agevolazioni per i proprietari degli immobili. Nello specifico chi possiede immobili a destinazione commerciale o produttiva può ottenere un contributo economico sulla base dell’IMU versata (che può raggiungere anche il 100%) a fronte di una riduzione del canone di affitto alle imprese non inferiore al 20%. E’ un’opportunità importante che vale la pena di prendere in considerazione, in questo periodo più che mai. Oggi dobbiamo restare in casa, ma in un futuro speriamo vicinissimo dovremo essere in grado tutti di metterci in gioco e di fare rete per tornare a correre”.