E’ nei tempi più cupi che certe storie assumono significati più ampi del semplice racconto dei fatti. Diventano simboli. Di commozione o di sprone ma comunque narrazioni in cui riconoscersi, che si depositano nella memoria collettiva.
Questa mattina mi è stata data una piccola notizia: il signor P., riminese, positivo al Covid 19, è stato dimesso dall’ospedale Infermi di Rimini ed è tornato a casa, dalla sua famiglia. Visto l’incedere del virus, non potrebbe neanche dirsi ‘una storia come tante’ se non fosse per un particolare che rende davvero straordinaria la vita della persona tornata dai suoi cari.
Il signor P., riminese, è nato nel 1919, nel pieno di un’altra tragica pandemia mondiale. 101 anni, il secolo breve vissuto quasi per intero e poi questo primo scorcio del nuovo Millennio. Ha visto tutto, il signor P. Guerre, fame, dolore, progresso, crisi e resurrezioni. Valicata la barriera centenaria il destino gli ha messo davanti questa nuova sfida, invisibile e terribile allo stesso momento. La scorsa settimana il signor P. è stato ricoverato al nosocomio di Rimini, essendo positivo al test Covid 19. In pochi giorni è diventato ‘la storia’ anche per i medici, gli infermieri, tutto il personale sanitario. Una speranza per il futuro di tutti noi nel corpo di una persona ultracentenaria, quando le cronache tristi di queste settimane raccontano meccanicamente ogni giorno di un virus che si accanisce soprattutto sugli anziani. E ce l’ha fatta. Il signor P. ce l’ha fatta. La famiglia lo ha riportato a casa ieri sera. Ad insegnarci che neanche a 101 anni il futuro è scritto.