E’ un una frase densa di significato di Cristoforo Colombo affissa sugli scatoloni con cui gli amministratori della Città cinese di Yangzhou, gemellata con Rimini dal 1999, hanno accompagnato l’invio di 28.000 mascherine giunte a Rimini in dono nei giorni scorsi. Un quantitativo che sarà estremamente utile nelle prossime fasi di contrasto al diffondersi della pandemia del Covid-19 che, seppur in riflusso, avrà necessità di continuare sul fronte della profilassi ancora per molto.
“A nome di tutto il popolo di Yangzhou – scrive il Sindaco della città gemella Signora Zhang Baojuan in una lettera indirizzata al Sindaco di Rimini Andrea Gnassi con cui, passo dopo passo, ha concordato dalla metà del marzo scorso le modalità d’aiuto ricordando come “i cinesi d’oltremare a Rimini hanno offerto le loro donazioni alla nostra città” – vorrei esprimere i miei sinceri saluti al popolo di Rimini che è stato tormentato dall’epidemia e ai colleghi che stanno combattendo in prima linea nella prevenzione dell’epidemia.”
Un atto di vicinanza e d’affetto non isolato, ma che ha avuto numerose altre testimonianze nei messaggi indirizzati alla città dalle città gemelle – come ad esempio la belga Seraing – ma anche da numerose città straniere che nel corso degli anni hanno consolidato il proprio rapporto con Rimini. “Muoviamoci con perseveranza, forza e aiuto reciproco – ha scritto Francis Bekarert borgomastro di Seraing – per proteggerci l’un l’altro nel miglior modo possibile, con un pensiero particolare per i più fragili tra noi”.
Le mascherine arrivate dalla città gemella di Yangzhou saranno distribuite nei prossimi giorni non appena sarà definita la miglior modalità e gli obiettivi da perseguire nel quadro delle iniziative di prevenzione al coronavirus.