Il cordoglio dell’Amministrazione comunale per la scomparsa di Valter Vallicelli, presidente dell’Anpi riminese

L’Amministrazione comunale di Rimini si unisce al cordoglio di quanti hanno conosciuto e stimato Valter Vallicelli, il presidente dell’Anpi riminese che oggi ci ha lasciato all’età di 92 anni, e in particolare al dolore della moglie Carla Gozzi, sempre al suo fianco in questi anni nei mille cortei e manifestazioni per non dimenticare.
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Tabac è il mio nome di battaglia. Sono un partigiano, della XXVIII brigata Garibaldi Mario Gordini Gastone Sozzi.” – scriveva con orgoglio sulle pagine del suo profilo Facebook dove, come ultimo post, compare solo qualche giorno fa un messaggio di preoccupazione e dolore per gli attacchi razzisti e sessisti contro Silvia Romano. Un pensiero, una presa di posizione per la difesa dei diritti che è stata la direttrice della sua vita, da quando 17enne entrava da protagonista nelle brigate partigiane a oggi, ormai anziano ma sempre pronto a ergersi a difesa di chi vede calpestati i diritti dei più esposti e deboli. "Resistenza sempre, oggi e domani. Sempre!", era stato il messaggio con cui aveva concluso nel novembre scorso in Cineteca comunale la presentazione del suo libro dal titolo
“Ultimo chilometro di una vita in salita”, dove, tra le altre, svela l’arcano di come gli fu attribuito il nome di battaglia che lo ha accompagnato per tutta la vita.

“Quando poco fa mi hanno dato la notizia della sua morte - è il commento del sindaco di Rimini, Andrea Gnassi - mi è passata alla mente una frase.
‘I sogni non hanno età, solo desideri’. E in Valter sogno e desiderio guardavano entrambi alla stessa luna: la libertà. Una libertà che non ha mai data per scontata neanche per un singolo giorno della sua vita, da quando nel 1944, ragazzo di 17 anni, decise di combattere il nazifascismo.
Ma non appaia un paradosso se dico che Valter Vallicelli si è mostrato in tutta la sua grandezza dal momento in cui, un anno dopo, il mondo depose le armi. Quel giovane scelse di cominciare da quel momento in poi la sua battaglia attraverso la memoria e la testimonianza. La sua battaglia per la difesa della libertà, dei valori della democrazia, della solidarietà, della giustizia sociale, del rifiuto di qualsiasi forma di sopraffazione e di violenza. I valori partigiani sono gli stessi sui quali si fonda la Repubblica Italiana, è scritto nella Costituzione. Anche lo scorso anno, nonostante la fatica fisica, ha voluto ancora incontrare centinaia di ragazzi delle scuole di Rimini per presentare la sua storia. Era un ragazzo ancora Valter. Un ragazzo con un cuore di 17 anni che parlava di cuore ai
coetanei di oggi. Lo aveva fatto già migliaia di volte in precedenza. Lo ha voluto fare anche per il suo ‘ultimo chilometro’. Volevo bene a Valter. Lo incontravo e ci parlavo nelle tante occasioni ufficiali e negli scambi informali quando ci si incontrava. Non ha mai mancato una cerimonia. Abbiamo percorso insieme strade e piazze durante i miei 9 anni da sindaco. Ci siamo confrontati, mi dava suggerimenti. Sento ancora la sua voce, voce di una vita carica di valori e storia che ogni volta con un saluto, un abbraccio, una telefonata esclamava “ Oh sindaco , Andrea .... “ e cioè tutte la
volte a farmi sentire a esprimere quel sentimento di rispetto e onore che portava non a me, non a un ruolo ma un'Istituzione , un'istituzione democratica per la quale aveva combattuto e alla quale si rivolgeva per un progetto, un'idea, una cosa da fare. Proprio lo scorso 25 aprile - il più strano e alienante dal dopoguerra, con la piazza vuota, la gente con la mascherina e ‘Bella Ciao’ suonata da uno struggente violino - l’ho chiamato al telefono da piazza Tre Martiri. 'Valter questa piazza sarà piena anche oggi , Bella ciao e anche per te arriverà più bella e forte di tutte le volte quest'anno'. E lui commosso e dispiaciuto di non esserci vibrando di passione e verità , mi ha detto “ sicuro ! Si, siamo qui lo stesso anche questa anno per ricordare la Liberazione”. Valter Vallicelli, partigiano e uomo vero, è sempre stato quel ragazzo che d’impulso decise di combattere. Il suo sogno e il suo desiderio coincidono: la libertà che si conquista e si coltiva giorno per giorno per farla crescere, renderla inattaccabile, portarla dove non c'è.
In questo momento di dolore, mi stringo attorno alla moglie Carla, al figlio Libero, all’Anpi, e a tutti i ragazzi e alle persone coraggiose di questo mondo, che sanno che la libertà è , come ci ha insegnato Valter “una parola piena quando ha con sé solidarietà umanità e fratellanza “.

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 16:35