“No Tax Area” per start-up, affitti rinegoziati e botteghe storiche: assegnati i contributi 2019 a 39 attività, 600 mila gli euro stanziati nel triennio 2019-2021

E’ stato approvato in questi giorni l’atto dirigenziale con il quale il Settore Sistema e Sviluppo Economico del Comune di Rimini ha assegnato il pacchetto di contributi relativi al 2019 denominati “No Tax Area”.
Data di pubblicazione
Un’iniziativa che l’Amministrazione comunale ha messo in campo da qualche anno partendo dalle attività di start-up per poi allargarla, dal primo maggio 2019, anche all’area degli affitti rinegoziati e delle botteghe storiche con le nuove linee guida triennali approvate dalla Giunta Comunale.
Si tratta di un articolato pacchetto di misure a favore del settore commerciale e produttivo che si caratterizza per la messa a disposizione di misure incentivanti, come nel caso dell’erogazione di contributi economici a fondo perduto che vengono assegnati in rapporto ai tributi locali pagati al Comune di Rimini.
Sono quattro le finalità qualificanti di questa iniziativa: la prima per favorire le nuove iniziative imprenditoriali delle “start-up”; la seconda come incentivo alla riduzione dei costi di affitto a carico delle imprese e alla concessione di spazi commerciali inutilizzati a organismi del “terzo settore”; la terza a sostegno delle “Botteghe Storiche” e la quarta per la nascita di “punti digitali” presso le rivendite di giornali e riviste.
Per il triennio 2019-2021 sono stati stanziati 600 mila euro ripartiti su tre annualità. Sono state 39 le domande ammesse finora, di cui 13 per le start-up, 7 per affitti rinegoziati e 16 alle botteghe storiche.
L'ammontare dei contributi “No Tax Area”, che è calcolato sulla base dei tributi comunali pagati nel periodo di riferimento, ha previsto una ripartizione delle risorse tra i soggetti economici assegnati a secondo delle finalità di ciascuna area. Sono stati infatti 51.894,32 gli euro assegnati alle botteghe storiche, 29.263,14 le risorse per l’area degli affitti rinegoziati e 27.578,66 quelle destinate alle start-up.
In riferimento ai settori economici, a cui appartengono i soggetti beneficiari degli “Affitti rinegoziati”, si evidenzia come i diretti beneficiari dei contributi siano stati le imprese conduttrici dei locali in affitto che godono della riduzione del canone di locazione concessa dai proprietari.
Nel 2019 sono state 15 le attività commerciali a cui hanno fatto seguito, due per i servizi per la persona, due alberghi e 17 attività di somministrazione di alimenti e bevande, le cui domande si sono distribuite in modo pressoché uniforme tra 5 ristoranti e pizzerie, 6 tra bar, gelaterie, pasticcerie, piadinerie ed infine, sei pub.

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 16:35