“Dal governo centrale – ha detto l’Assessore al Bilancio Gian Luca Brasini – non stiamo ricevendo risposte all’altezza dei problemi che i comuni e in particolare le imprese stanno vivendo. Non solo mancano risposte in termini di risorse, ma anche in termini normativi su cui, come nel caso della scadenza dell’Imu, dal Mef arrivano indicazioni destabilizzanti, non tanto perché illegittime, quanto perche’ in contrasto con altri principi che pure governano gli interventi necessari al territorio. ‘Certo che potete spostare la scadenza - hanno scritto alle amministrazioni comunali –, ma solo per la parte che riguarda i Comuni e non quella destinata allo Stato’. Come fosse semplice. Oltrettutto confligge con l’origine del tributo, che sarebbe un’imposta municipale da gestire in autonomia, nonche’ con l’esigenza di semplificare il rapporto tra chi obbliga e chi deve adempiere e non costringerlo ad effettuare due versamenti IMU in poco tempo.
Un quadro d’insieme che si scontra sia con le enormi difficoltà di bilancio derivanti dalle minori entrate, sia con la necessità di creare bene e in fretta le condizioni per far ripartire, anche con modalità diverse, tutte le nostre imprese, operando sulle quelle leve fiscali, per le quali il Comune di Rimini ha facolta’ di agire, in primis Tari e Cosap.
Per questo, tutta la struttura è impegnata per predisporre in maniera conseguente a tale volontà gli atti che il Consiglio Comunale sarà a breve chiamato a discutere e votare, con un proprio impegno e risorse del proprio bilancio, quantificabili attorno ai 6 - 7milioni di euro, attraverso avanzo e quota mutui. Somma che si aggiunge agli oltre 25 milioni di euro già impegnati per non pesare sulle tasche di cittadini, famiglie, associazioni e imprese.
Per quanto riguarda la Tari – prosegue l’assessore Brasini - si proporrà uno sconto parametrato al periodo in cui le imprese sono rimaste chiuse a seguito dei decreti della Presidenza del Consiglio dei ministri. Si tratterà quindi di mettere in atto un corposo lavoro, incrociando le classificazione delle attivita’ economiche (codici Ateco) con i riferimenti del Dpr 158/99 e l’Osservatorio territoriale, considerando una media superiore al bimestre di chiusura. Sono comprese riduzioni anche per le attività che, pur restando aperte, hanno subito restrizioni. Cosi’ come per le imprese stagionali, che non sono state toccate da alcun provvedimento governativo, si sta valutando un abbattimento della Tari, a partire dal presupposto che nelle settimane interessate dal lock down, avrebbero potuto lavorare, come ad esempio nel periodo di Pasqua ed altre aperture straordinarie, invece riapriranno solo per i restanti mesi estivi.
Sul fronte Cosap, l’obiettivo è stato quello di dare più spazio ai pubblici esercizi, mettendo a disposizione gratuitamente più metratura per occupazioni suolo pubblico in tutta la città, dal mare al centro storico, alle aree periferiche del Comune. Una Cosap due, completamente gratuita, che consentirà ai negozi e ai locali di ampliarsi con maggiore possibilità di lavorare in sicurezza. Oltre all’azzeramento dei costi per le superfici marginali utilizzate per garantire il distanziamento fisico, è prevista l’esenzione del canone Cosap in considerazione dei mesi di chiusura dettati dall’emergenza sanitaria.
Drastiche misure che seguono quelle su cui il Comune di Rimini è immediatamente intervenuto con l’insorgere dell’emergenza ‘congelando’, almeno fino a luglio compreso, tutti gli adempimenti
tributari, comprese le rateizzazioni dei debiti pregressi, mentre per l’IMU e’ in corso di approvazione la conferma delle aliquote degli anni precedenti, senza avvalersi della possibilita’ di aumentarle introdotta dalla nuova Legge di Bilancio 2020. Tutto cio’, in attesa delle decisioni e delle decretazioni del Governo circa il sostegno ai Comuni e agli Enti locali, anch’essi pesantemente colpiti dalla pandemia in termini di mancati introiti. Va poi ricordata la ‘no tax area’, grazie alla quale i proprietari di immobili a destinazione commerciale o produttiva possono ottenere un contributo economico, sulla base dell’IMU versata, a fronte di una riduzione del canone di affitto alle imprese non inferiore al 20%, contributo che copre l’intero valore dell’IMU pagata se la riduzione del canone supera il 30%.
Uno sforzo enorme sia di risorse, sia di lavoro da parte dell’Amministrazione che ci apprestiamo ad affrontare con misure concrete e attuabili nonche’ con l’obiettivo di creare tutte le condizioni per
favorire la ripartenza di una parte vitale del nostro tessuto imprenditoriale.
In un quadro generale difficilissimo e oltremodo confuso, il Comune di Rimini si appresta a varare una serie di misure coraggiose per andare incontro alle categorie economiche più colpite dagli effetti della pandemia del Covid-19.
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