Una possibilità già prevista dal contratto di lavoro nazionale ma che col decreto Cura Italia il Governo aveva deciso di rafforzare normativamente durante i giorni più bui della pandemia accrescendo le possibilità da parte dei pubblici dipendenti di cedere le ferie maturate fino al 31 dicembre 2019 ad altro collega. Un atto che la disposizione normativa ha previsto a titolo completamente gratuito e senza limiti tranne quello temporale, cessando gli effetti della norma al 30 settembre 2020.
Un nuovo istituto che in quei momenti difficili ha creato un filo solidale tra colleghi, grazie al quale, con un atto di generosità, si è potuto dar risposta a situazioni difficili che la pandemia aveva esasperato. Non a caso l’istituto è stato chiamato delle “Ferie solidali”, consentendo ai colleghi, che per ragioni diverse avevano già esaurito le proprie ferie e senza la possibilità di utilizzare altri permessi che potessero giustificare l’assenza dal servizio, di dare risposta positiva alle proprie esigenze in genere di natura famigliare.
Sono stati 22 i dipendenti del Comune di Rimini che hanno deciso così di donare parte del proprio monte ore di ferie ad altri colleghi per un totale di 927 giorni. 22 dipendenti appartenenti a tutti i settori dell’ente, dalla Polizia municipale, all’anagrafe, ai lavori pubblici, con la sola eccezione del settore della scuola motivata dal fatto che, con la sospensione dell’attività scolastica dei nidi e scuole d’infanzia comunali durante il periodo del Covid, le ferie sono state a loro necessarie.
In generale i motivi per cui le ferie solidali sono state cedute sono legati alla protrazione delle malattie dei colleghi o dei loro famigliari oltre alle possibilità consentite dal contratto di lavoro, o per facilitare l’accudimento dei figli specie per chi si trovi in stato di vedovanza.
La possibilità di cedere parte delle proprie ferie a colleghi cesserà il 30 settembre prossimo.